Flopenaghen

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On mercoledì 23 dicembre 2009 at 08:15

Mi vorrei soffermare sugli esiti dell'acclamatissimo vertice mondiale sul clima che si è concluso la scorsa settimana in quel di Copenaghen. Tendenzialmente due grosse ombre hanno tessuto i fili del vertice. Ossia Obama, nella ricerca di trovare spazio ed affermazione al suo New Green Deal e la Cina, superpotenza in rapida ascesa con il desiderio di scrollarsi di dosso tutte le critiche "storiche" provenienti dalle potenze occidentali.
Il meeting ha rivelato notevolissime difficoltà organizzative. Basti pensare che la gestione di tutti gli incontri, anzichè essere affidata al premier danese come da copione è stata affidata all'inesperto Ministro per l'Energia danese Hedegaard, a causa dell'assunzione del premier della carica di segretario generale della NATO dal 1 settembre 2009. Questo ministro ha dimostrato talmente tanta poca lungimiranza che ha rilasciato un documento di negoziazione, ancora ad inizio meeting, troppo a vantaggio dei paesi industrializzati. Ciò ha comportato indisposizione da parte dei PVS che hanno ottenuto le dimissioni del ministro, che formalmente sono state giustificate da motivi protocollari.
Risultati raggiunti. Dunque, quelli palesemente diffusi e sbandierati sono tendenzialmente due, ossia l'impegno nel contenere entro i 2 gradi l'aumento annuo della temperatura media mondiale e l'impegno a finanziare con 30 miliardi di dollari entro il 2012 i Paesi in via di sviluppo. Ossia la classica montagna che ha partorito il topolino.
Gli altri risultati riguardano invece il quadro geopolitico mondiale. Innanzitutto per la prima volta il vertice non è stato guidato dalle Nazioni Unite tutte, bensì dato in outsourcing ad una strettissima minoranza di potenze quali USA, Cina, India, Brasile e Sudafrica, le quali hanno deciso per tutte (Europa e Giappone sulle altre). Da ciò ne conseguono un netto indebolimento delle Nazioni Unite come organizzazione e un rafforzamento di un futuro G2. C'è qualcuno che vede in tutto ciò un successo del pragmatismo obamiamo. Io lo vedo come un successo delle dichiarazioni di facciata del presidente USA, che tanto sta facendo bene in politica interna quanto sta deludendo in quella estera. Ma piuttosto chiediamoci perchè c'era l'esigenza di umiliare l'Europa tutta da parte di USA e Cina su tutti. Protagonismo climatico? Rafforzamento di un bipolarismo sempre più stretto? Son passati i tempi in cui Reagan scriveva a Craxi per scusarsi dell'incidente diplomatico seguito dalla crisi di Sigonella, tempo in cui ancora l'Europa non accettava supinamente le decisioni d'oltreoceano.

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