Punta ripiena

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , | Posted On giovedì 31 dicembre 2009 at 13:50

Mi sa che mi sfugge qualcosa. Ma il 2009 non è stato l'anno in cui dalle parti di Via della Conciliazione si dava dell'assassino al padre di Eluana Englaro, che si gridava allo scandalo per una legge sul testamento biologico, si disinformava sulla pillola del giorno dopo, sulla ru486? Ma i rapporti con lo Stato, con la S maiuscola sono più che buoni. E' proprio vero che quando hai le tasche piene per i finanziamenti alle scuole cattoliche da parte del governo puoi dire questo ed altro. Vabbè, buon anno.

Perchè una via a Bettino

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , , , , | Posted On mercoledì 30 dicembre 2009 at 12:46

Premessa. So che quanto mi accingo a scrivere mi porterà critiche ma, da uomo di sinistra quale credo di essere, sono convinto della necessità di una riflessione più ampia rispetto all'uomo Bettino Craxi. Statista o criminale? Il tutto ritorna a galla in seguito alla furiosa polemica scoppiata nell'opinione pubblica, politica e non, in seguito all'idea lanciata dal sindaco di Milano Letizia Jones Moratti di dedicare una via o un parco a Bettino Craxi. L'ex capo dei giudici milanesi Borrelli, ha definito la decisione “indecorosa”, perché non si può dedicare una strada ad una persona morta in latitanza. Di Pietro è andato oltre, proponendo che sulla targa ci sia scritto: “Bettino Craxi, politico, presidente del consiglio, condannato e latitante”. Matteo Salvini, esponente milanese di spicco della Lega ha detto che negherà il suo consenso ad un simile provvedimento. Ora, dipende tutto da come si affronta l'analisi. L'uomo politico bettino Craxi ha macchiato tutto il suo operato con lo scandalo delle maxi-tangenti al suo partito che gli avrebbe dovuto comportare una pena da scontare in carcere di quasi 10 anni. Peccato abbia optato per l'esilio politico in Tunisia. O latitanza che dir si voglia. E tutto ciò va assolutamente stigmatizzato e di per sè basterebbe per mettere alla gogna la figura di Craxi. Detto ciò mi piacerebbe fare un'analisi un pò più ampia del politico. Che rimanda alla sua esperienza di premier durata 4 anni negli anni '80 con l'esperienza del pentapartito. Ecco io sono dell'idea che Craxi tanto abbia fatto di bene in politica estera quanto (o forse non così tanto) abbia fatto di male in politica interna. Ricordo che fu Craxi a chiedere al Congresso USA la libertà per il Cile, fu Craxi a chiedere a Jaruzelsky (il capo di stato polacco) di tirare fuori dalle carceri i capi del Solidarność, fu Bettino Craxi a chiedere a Gorbaciov di liberare gli attivisti per i diritti civili Sakharov e Yelena. E non da ultimo Craxi prese la posizione dell'Argentina contro il Regno Unito nella disputa per le Isole Falkland. Diciamo che forse pensava da vero socialista (almeno in politica estera) che il mondo potesse essere un giorno utile alla democrazie ed alla libertà. Chiaramente è una frase di rito. La stessa che anche Bush citava come giustificazione per attaccare l'Iraq, ma credo che Craxi avesse delle credenziali da poter usare a suo favore. Certo, va anche detto che in politica estera Craxi aiutò Arafat con l'intermediazione di Berlusconi e Tarak Ben Ammar. Berlusconi era in difficoltà con la tv francese, interviene Tarak che lo sistema. Berlusconi gli riconosce un superpremio (15% anzichè il 5%) che ammonta a 20 miliardi di vecchie lire che poi vengono fatte dirottare ad Arafat tramite la società off-shore All Iberian. Finanziamenti che poi in parte si intascò pure Bettino. Ma questo è il lato oscuro di Craxi. Lo sappiamo. Uno dei pregi della Prima Repubblica era che la politica era sopra il potere di magistrati ed economia. Si badi bene che non significa possibilità di sfuggire ai processi o quant'altro, ma significa che almeno prima si faceva politica, c'era la Repubblica dei partiti e dei sindacati, ora c'è la Repubblica della Banca d'Italia, delle magistrature, dei "fatti", delle mignottocrazie e così via. Credo quindi che sebbene Craxi sia morto con la fedina penale macchiata, meriti di essere giudicato non solo per le vicende giudiziarie ma anche per la complessità di tutte le altre vicende politiche che l'hanno riguardato.
Infine concludo che non è uno scandalo dedicargli una via. Il giudizio penale espresso da Di Pietro e Borrelli in seguito a Tangentopoli rimane e dedicare una via a Craxi non scredita quanto da essi e da altri giudici stabilito. D'altronde nessuno o quasi si scandalizzerebbe se dedicassero una via a Togliatti (a Roma e in altre città c'è già). Togliatti è quello che quando sottraè il tesoro a Mussolini (circa un miliardo di lire) invece di reinvestirlo per la ricostruzione post-bellica dell'Italia lo trasferì in Svizzera dove venne riciclato e reso spendibile con operazioni "estero su estero" per finanziare ad esempio l'acquisto dell'imponente sede delle Botteghe Oscure. Lo stesso Togliatti tacque sulle purghe staliniane e sulla liquidazione degli anarchici spagnoli ad opera di comunisti stalinisti. E lo stesso Togliatti (così come Amendola) riceveva finanziamenti pesanti da parte dell'URSS per il PCI; si parla di miliardi di dollari annui. Ecco questo era solo un esempio, con l'obiettivo che non si usino due pesi e due misure, pur essendo le situazioni molto diverse tra loro. Ma credo che lo screditamento di Craxi sia così radicato soprattutto perchè riguardava i soldi del popolo italiano (ma anche il tesoro di Mussolini sarebbe dovuto spettare agli italiani, se vogliamo). Ed è giusto che ci siano questi rancori, a patto di una visione globale della storia e della realtà. Bene, mi sono tolto un peso ma queste cose le volevo dire.

Liberi di infangare

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , , , | Posted On martedì 29 dicembre 2009 at 10:26

Secondo il sito TMZ l'immagine che ieri ha fatto il giro del mondo è stata scattata durante una crociera di JFK nell'agosto del 1956 nel Mediterraneo. JFK appare in compagnia del fratello e di un altro senatore democratico in compagnia di molte ragazze ignude. A quel tempo la moglie di JFK era incinta e mentre la crociera era in corso fu ricoverata di corsa in ospedale e perse il bambino. Ecco perché questa era una foto che avrebbe potuto cambiare la storia: se si fosse saputo che il John di belle speranze faceva vacanze con ragazze discinte mentre la sua consorte era incinta, la sua reputazione sarebbe crollata di colpo. Peccato sia un fake. Come volevasi dimostrare. Tanto è che poco dopo il sito The Smoking Gun pubblica la smentita ufficiale. La foto sarebbe già apparsa a colori sul numero di novembre 1967 di Playboy (cioè più di 10 anni dopo). Quindi ovviamente nulla c'entrava con quello che poi sarebbe diventato uno dei presidenti americani più amati. E la sera arrivano, confezionate, pure le scuse degli urlatori dello scandalo, ossia quelli del sito TMZ. Bufala rientrata insomma. Peccato solo il titolo de Il Giornale di ieri mattina. “Ecco Kennedy, mito della sinistra. Altro che l’harem di Silvio…“. Il titolo dell’articolo è inequivocabile, e solo leggendo le righe finali si capisce che il tutto è stato messo in forma dubitativa. Un vero peccato. Erano tutti pronti a scagliarsi per fare il paragone con Silvio. E a tale proposito Il Giornale, oltre a dare spiegazione agli eredi di JFK, dovrebbe spiegarci perchè parlava dell'harem di Silvio. Ma Berlusconi non aveva sempre negato di avere un harem? Bah, di quest'ultima cosa sinceramente non me ne importa un accidente, come ho già avuto modo di spiegare su questo blog che ero contrario alle campagne di presunta morelizzazione di La Repubblica di quest'estate. Trovo solo disgustoso gettare benzina sul fuoco per infangare liberamente una persona (icona di una certa sinistra nella fattispecie) costruendo una teoria fondata su basi così labili. Che poco dopo si sono rivelati essere una bufala enorme.

Soggetto, predicato e complemento d'agente

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , | Posted On lunedì 28 dicembre 2009 at 16:56

9 maggio 2009: Gauguin tagliò l'orecchio a Van Gogh.
27 dicembre 2009: Van Gogh si tagliò l'orecchio per colpa del fratello Theo.
5 dicembre 2009: Tanzi nascondeva in un caveau quadri di Van Gogh.
Ma a nessuno è venuto in mente che magari Tanzi c'aveva pure come reliquia l'orecchio di Van Gogh da qualche parte? Secondo me la risposta sta ne I mangiatori di patate.

Cori da stigmatizzare (nel vero senso della parola)

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On domenica 27 dicembre 2009 at 17:27

Eccoli qua. Di nuovo, gli ultras nostrani che guadagnano la prima pagina dei quotidiani per alcune uscite a dir poco deplorevoli. Razziste tanto quanto i cori contro Balotelli. Il tutto rivolto ad una persona che, oltre a non esserci più, tutto si può dire ma che abbia fatto del male a qualcuno. Quindi perchè prendere di mira lui? Solo perchè era foggiano ovviamente. E badate che a dirlo è un senzadio come il sottoscritto. Qui però si perde il sapore della sfida, il gusto dello sfottò c'è e va bene, ma quando sfocia nel razzismo e nelle gravi offese personali penso che trovi tutti d'accordo una sua condanna. A mio parere sono sfottò di ben altro spessore rispetto agli striscioni pro-Tartagia dei tifosi livornesi. Che comunque non offendevano il modo di essere di una persona, ma se mai esprimevano il sentimento di disprezzo verso la stessa. Che fino a prova contraria in una democrazia ci sta. Probabilmente i tifosi veronesi hanno scelto il peggior modo per rispondere allo striscione dei tifosi partenopei al San Paolo nel 1996, di cui l'immagine qui sotto. Però qui si andava se non altro sul romanzo.

Il primo amore non si scorda mai

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , | Posted On sabato 26 dicembre 2009 at 10:02

Tra i reparti schierati in questo piazzale c’è l’elite delle nostre forze armate, come il Comsubin della marina, erede della non dimenticata Decima Mas (Ignazio La Russa)
Per intenderci, proprio quella X Flottigia Mas sciolta nel 1943 con l’armistizio dell’8 settembre e poi ricostituita, con stesso nome e simboli,come Marina della Repubblica Sociale Italiana di Salò. Ovverosia, quell'esercito fondato da Junio Valerio Borghese che fino al 1945 operò in coordinazione coi reparti tedeschi nazisti sia per contrastare l’avanzata alleata sia in operazioni anti partigiane. Della serie che il primo amore non si scorda mai. Da cartellino rosso. Anzi, nero.

Auguri di Buon Natale personalizzati

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , , , , , , , , , , , , , , , | Posted On mercoledì 23 dicembre 2009 at 17:10

Ultimo post prima di Natale. Poi almeno 2-3 giorni di pausa. Promesso. Post di auguri, diciamo anomali.
Buon Natale ai pendolari, ossia i veri incazzati di questo momento, che si vedono dilungare enormemente i tempi di trasporto causa maltempo e guasti a linee ferroviarie.
Buon Natale a Mauro Moretti, l'AD di Ferrovie dello Stato, perchè si provi almeno una volta a mettere i panni del pendolare e magari a portare lui di persona panini e coperte agli utenti vittime di disservizi.
Buon Natale anche all'altro Moretti, il Nanni, perchè il suo Habemus papam, non ci sciorini nuovamente la solita morale perbenista Vaticana ma si spinga più in la, a rischio di essere anche pesantemente criticato. Ma in fondo chissenefrega.
Buon Natale alla Lega Nord, perchè tra un bicchiere di vin brulè e una fetta di panettone trovino il tempo per riflettere sulla deriva ultraxenofoba che il partito sta prendendo (e che il Natale non sia White Christmas ma una occasione per tutti, laici e credenti).
Buon Natale a Silvio Berlusconi, al quale regalerei personalmente l'abbonamento ai feed del mio blog, qualora fosse a pagamento, o al massimo la mia tessera universitaria (senza peraltro volere in cambio la tessera che lui ultimamente propone di regalare).
Buon Natale a Massimo Tartaglia, che poraccio manco si immaginava la portata gigantesca del suo sciagurato gesto.
Buon Natale a Piergianni Prosperini, sperando che non si sia troppo abituato a stare "bello paciarotto" a casa sua e magari si moderi un poco provando la vita di stenti(?) in carcere.
Buon Natale ad Antonio Di Pietro e a Fabrizio Cicchitto, visti i toni da forcaioli che hanno usato nelle ultime settimane. Perchè un pò di democratica riflessione faccia ad entrambi smorzare i toni (stessa roba, magari appena appena diversa per i direttori di La Repubblica ed Il Giornale).
Buon Natale a Marco Travaglio, per il quale vale quanto detto appena sopra e al quale ricordo che non fu negli anni '70 il "compromesso storico" a portare all'escalation di violenza e alla lotta armata, bensì fu la lotta armata che si innescò dopo l'attentato di Piazza Fontana del 1969 a portare all'inciucio tra PCI e DC.
Buon Natale a Renato Brunetta, perchè una volta uscito con la capoccia dalla valanga di neve che ha bloccato l'Italia non dia la colpa ai poveri statali se non l'hanno ancora spalata tutta.
Buon Natale alla neonata Sinistra Ecologia e Libertà, perchè al di la dei continui cambiamenti di nome e simboli riesca davvero nella difficilissima sfida di ricostruire un alternativa di governo a sinistra che sia credibile.
Buon Natale alla neonata rivista Gli Altri, perchè dopo le continue lotte notarili per nome e la mancanza di fondi per uscire in edicola come quotidiano trovi finalmente la sua collocazione. Perchè il prodotto la merita.
Buon Natale a Barack Obama, sperando che cominci a dimostrarci che il premio Nobel per la Pace ricevuto se lo sia effettivamente meritato.
Buon Natale a Povia, nel senso che magari l'anno prossimo dal mare di ovvietà che ci regala ogni volta potrà prendere spunto per i suoi pezzi sanremesi dalla festività natalizia.
Buon Natale a Thierry Henry, perchè la mano che ha usato per accompagnare il pallone a dare l'assist decisivo a Gallas nello spareggio mondiale con l'Irlanda la usi per asciugarsi in volto tutta quella vergogna che dovrebbe provare per lo "sprovveduto" gesto di consolazione a fine partita.
Buon Natale a Gareth Thomas per il coraggio dimostrato facendo outing sulla sua omosessualità.
Buon Natale a papa Ratzinger perchè ci pensi bene dal beatificare un papa che non ha mai mosso un dito sulla deportazione degli Ebrei nei campi di concentramento.
Buon Natale infine, ma non da ultimi, a tutti gli operai saliti sul tetto in segno di protesta per la chiusura degli stabilimenti in cui erano occupati o per la richiesta di cassaintegrazione avanzata.
E Buon Natale ovviamente, machevveloddicoaffare, a tutti i miei lettori e non.

Flopenaghen

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On at 08:15

Mi vorrei soffermare sugli esiti dell'acclamatissimo vertice mondiale sul clima che si è concluso la scorsa settimana in quel di Copenaghen. Tendenzialmente due grosse ombre hanno tessuto i fili del vertice. Ossia Obama, nella ricerca di trovare spazio ed affermazione al suo New Green Deal e la Cina, superpotenza in rapida ascesa con il desiderio di scrollarsi di dosso tutte le critiche "storiche" provenienti dalle potenze occidentali.
Il meeting ha rivelato notevolissime difficoltà organizzative. Basti pensare che la gestione di tutti gli incontri, anzichè essere affidata al premier danese come da copione è stata affidata all'inesperto Ministro per l'Energia danese Hedegaard, a causa dell'assunzione del premier della carica di segretario generale della NATO dal 1 settembre 2009. Questo ministro ha dimostrato talmente tanta poca lungimiranza che ha rilasciato un documento di negoziazione, ancora ad inizio meeting, troppo a vantaggio dei paesi industrializzati. Ciò ha comportato indisposizione da parte dei PVS che hanno ottenuto le dimissioni del ministro, che formalmente sono state giustificate da motivi protocollari.
Risultati raggiunti. Dunque, quelli palesemente diffusi e sbandierati sono tendenzialmente due, ossia l'impegno nel contenere entro i 2 gradi l'aumento annuo della temperatura media mondiale e l'impegno a finanziare con 30 miliardi di dollari entro il 2012 i Paesi in via di sviluppo. Ossia la classica montagna che ha partorito il topolino.
Gli altri risultati riguardano invece il quadro geopolitico mondiale. Innanzitutto per la prima volta il vertice non è stato guidato dalle Nazioni Unite tutte, bensì dato in outsourcing ad una strettissima minoranza di potenze quali USA, Cina, India, Brasile e Sudafrica, le quali hanno deciso per tutte (Europa e Giappone sulle altre). Da ciò ne conseguono un netto indebolimento delle Nazioni Unite come organizzazione e un rafforzamento di un futuro G2. C'è qualcuno che vede in tutto ciò un successo del pragmatismo obamiamo. Io lo vedo come un successo delle dichiarazioni di facciata del presidente USA, che tanto sta facendo bene in politica interna quanto sta deludendo in quella estera. Ma piuttosto chiediamoci perchè c'era l'esigenza di umiliare l'Europa tutta da parte di USA e Cina su tutti. Protagonismo climatico? Rafforzamento di un bipolarismo sempre più stretto? Son passati i tempi in cui Reagan scriveva a Craxi per scusarsi dell'incidente diplomatico seguito dalla crisi di Sigonella, tempo in cui ancora l'Europa non accettava supinamente le decisioni d'oltreoceano.

Guerrilla marketing

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , | Posted On martedì 22 dicembre 2009 at 14:09

cit. Disma Blog

"Niente odio, ci sta solo sui coglioni"

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On at 11:21

Ulivieri penso abbia fatto bene a sdrammatizzare. Si sa che la connotazione politica dei tifosi del Livorno è di estrema sinistra. Gli inni non erano inneggianti al terrorismo, ma del tipo Presidente compraci Tartaglia o Tartaglia uno di noi. Cioè, scherzosamente (spero) dipingevano in maniera colorita i propri sentimenti nei confronti dell'aggressione al premier di 10 giorni fa. Proprio perchè siamo in un Paese libero Maroni dovrebbe chiudere un occhio. Di tutt'altra fattura e gravità sono invece i continui cori che da Torino giungono contro Balotelli, ad esempio. Sia chiaro, il clima di odio in Italia c'è. E bisognerebbe intervenire o comunque capire quali sono le cause e interrogarsi su chi ha contribuito a rafforzare questo clima (ne ho già parlato in un post precedente). Questi sono episodi di manifestazione di chi non sopporta storicamente il premier. Nulla di nuovo. Lo stesso Uliveri cita quest'episodio a discolpa dei tifosi toscani.
«Se uno viene qui e sente i discorsi della gente capisce che certi paragoni (coi cori razzisti) sono forzati. I fiorentini – racconta – un giorno andarono a Lucca, allo stadio Porta Elisa. Su uno striscione scrissero : “Porta Elisa che noi si tromba”. E le femministe nemmeno se ne accorsero».
Massì, ridiamoci su. Sono altri gli aspetti di cui preoccuparsi.

La scuola delle imparità

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On lunedì 21 dicembre 2009 at 22:33

Ma ditemi voi se in un Paese civile, in cui devono essere garantiti diritti e libertà fondamentali, può essere tollerata una cosa del genere. Una ragazzina con una patologia che la rende invalida al 100% per andare in gita scolastica a Berlino è costretta a pagare più del doppio rispetto al resto dei suoi compagni più fortunati. Ma se la scuola non serve almeno a fornire insegnamenti e servizi ugualmente accessibili a tutti che serve a fare? A parte che se i fondi della scuola non fossero davvero abbastanza per pagare 4 giorni un insegnante di sostegno, si potrebbe chiedere un piccolo sforzo in più a tutti gli altri ragazzini per permettere alla compagna di unirsi a loro a pari spese. Ma qui la questione è di principio. Queste storie davvero vorremmo tutti fare a meno di sentirle.

Datele un vibratore e vi salverà il pianeta

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On at 21:20

Consigli ecologici per il sesso femminile. Ovviamente riporto quasi integralmente quanto riporta il sito giornalettismo. Fa bene Obama a dire che "queste discussioni a livello internazionale si svolgono da due decenni e non siamo riusciti a fare altro che accelerare il processo di cambiamento climatico. Per cui ora le parole sono finite". Ed ecco qua una risposta alternativa che viene dal mondo dei giocattoli delle meraviglie. Ossia un vibratore pret-a-porter interamente ecosostenibile, il primo ad essere costruito in materiali interamente riciclabili. 20 cm di lunghezza per 4 cm di diametro. Ma quale è la novità? Il business mondiale dell’industria dei sex-toys s’aggira intorno ai 22 miliardi di euro all’anno ed è alimentata da un numero imprecisato di batterie che una volta esaurite andranno a raggiungere il già saturo mucchio di rifiuti tossici, che un giorno ci seppellirà tutti. In questo caso invece si ragiona in maniera eco-friendly. La base del vibratore racchiusa in un involucro di plastica contiene il congegno avvenieristico: un dispositivo cinetico a molla da precaricare, con apposita manovella, a carico dell’utilizzatrice amica dell’ambiente. In ogni caso bisognerà che vossignorìe vi diate da fare con la manovella per almeno 4 minuti ed otterrete 30 minuti di piacere ecosostenibile (così si dice), ma più vi darete da fare con la manovella più s’allungherà la prestazione del supereroe ecologico.
A buona intenditrice, poche parole.

#Migliori album del decennio

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , | Posted On domenica 20 dicembre 2009 at 15:30














Qui ho preferito citare due fonti più autorevoli in materia e riportare una classifica già stilata. A sinistra, classifica del Times (che però è lo stesso che definì Niente da nascondere il miglior film del decennio) e a destra classifica della rivista Rolling Stones. Io mi limito a dire che spiace che manchi l'omonimo album dei Franz Ferdinand del 2003 che fu assolutamente rivoluzionario. Così come The Rising di Springsteen e Hombre Lobo degli Eels. Entrambi fantastici.

#Migliori album italiani del decennio

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , | Posted On at 14:13

I 10 miglior album italiani pop-rock del decennio per La Repubblica (a sinistra) e per Il Corriere (a destra). Anche qui c'è qualcosa che non mi torna, pur rispettando i gusti di tutti ci mancherebbe. Ma Dente e Fabri Fibra sono davvero da top ten del decennio? Personalmente, poi, avrei preferito vedere l'ultimo dei Negrita (Helldorado) anzichè Safari di Jovanotti.

#Migliori film del decennio

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , , | Posted On at 14:02

I 10 miglior film stranieri del decennio per La Repubblica (a sinistra) e per Il Corriere (a destra). Ora, premesso che tendenzialmente tutti i film di Miyazaki sono capolavori e andrebbero inseriti in lista, mi chiedo come i critici del Corriere preferiscano ad esempio Mystic River a Gran Torino e come facciano a non inserire Non è un Paese per vecchi e Mulholland Drive, entrambi film pazzeschi per diversi motivi. Detto ciò anche la 25° ora ci doveva essere, mentre mi appaiono sopravvalutati sia Monster&Co sia History of violence.

L'enigmista Scalfaro

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On sabato 19 dicembre 2009 at 18:22













Minchia, avrò scelto foto non adattissime, ma di migliori non ne ho trovate. Comunque Scalfaro è uguale alla maschera dell'Enigmista. E' la sua personificazione. Soprattutto se beccate Scalfaro di profilo. Brividi.

Le qualità musicali indiscutibili

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On venerdì 18 dicembre 2009 at 22:23

La qualità si paga. Penso che Povia ogni anno per far parlare di sè debba chiamare in causa un tema che si sa già in partenza che farà discutere. Così almeno se non fa successo la canzone in quanto prodotto musicale, farà comunque parlare di sè. Magari vuole diventare poeta ambasciatore dei nostri tempi. Sai i gay l'anno scorso, quest'anno l'eutanasia e chissà prossimamente. Ci mancava poi solo il principe. Per dirla alla Jannacci, "l'ultima volta di cui avrei voluto sentirne parlare era quando un suo parente sparò ad un canotto. E prese un tedesco".
Ma invece rieccolo, come spessissimo da questa parte irrompere su schermi e giornali.

Indovinate chi è?

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , | Posted On at 14:40


Ol Senatùr! Sembra quasi di sentire Di Pietro di adesso tradotto in dialetto bergamasco. Quasi. Ad ogni modo mette abbastanza i brividi se si pensa a quello che è diventato ora.

Il regalo di Babbo Natale

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On at 14:06

Come era da attendersi, il governo ha deciso la proroga dello scudo fiscale. Chi non ha ancora provveduto a rimpatriare i capitali detenuti illegalmente all’estero potrà ora farlo, con un modico sovrapprezzo, il 6%, invece del 5%, se ci si adeguerà entro febbraio, e il 7%, se lo farà entro marzo. Ed è facile ipotizzare che se ce ne sarà ancora bisogno per perseguire la strategia del governo, lo scudo verrà prorogato ancora, magari con qualche altro ritocco. Il ministro Tremonti ha presentato i risultati della prima tranche dello scudo come uno straordinario successo, circa 80 miliardi rientrati, per un gettito addizionale di 4 miliardi. In che senso sia stato un successo però non si capisce. Che i capitali siano rientrati davvero e che vadano a finanziare le imprese italiane è tutto da dimostrare, visto che il rientro vero era previsto solo per i capitali detenuti presso i paradisi fiscali. Che viceversa sia stato uno straordinario regalo per gli evasori, oltretutto protetti dall’anonimato è indubbio, come è indubbio il fatto che le maggiori entrate attuali vanno a detrimento di quelle future, visto che per i redditi scudati il fisco non potrà procedere con la normale attività di accertamento, che avrebbe potuto condurre domani a entrate ben maggiori. Di più, i condoni sono in genere pericolosi perché generano aspettative di futuri condoni, aumentando la propensione ad evadere al presente. Figuriamoci un condono a fisarmonica come questo, dove prima si pone un limite improrogabile, e poi lo si sposta a piacimento, oltretutto facendo intendere che se ci sarà bisogno lo si sposterà ancora. E’ un fisco che tratta con i guanti bianchi gli evasori. E che incredibilmente, con buona pace dell’equità fiscale, fa invece la faccia feroce con quei contribuenti che avendo dichiarato l’imponibile, usano il ravvedimento operoso per spostare in avanti il pagamento delle imposte, in una situazione di crisi economica e carenza di liquidità. Ma qual è il senso di questa politica tributaria?

Il filtro stoppato della censura

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On giovedì 17 dicembre 2009 at 08:41

L'ultima presa di posizione del Ministro degli Interni sulla censura di alcuni gruppi-siti web in seguito all'aggressione di domenica a Berlusconi è qualcosa di abbastanza istintivo e probabilmente irrazionale. Sia da un punto di vista "filosofico" che tecnico.
Infatti, essendo in una democrazia, fino a prova contraria, i singoli sul web sono liberi di aderire a social network con annessa iscrizione a gruppi senza per questo dover temere di essere oscurati. (chiaramente nel limite di non causare effetti illegali sconsiderati). Alla fine il web è proprio una manifestazione di libertà. Magari si riescono a dire certe cose e "far sapere come la si pensa su certi aspetti" senza per forza ricorrere a mass media più commerciali come la televisione. Dal punto di vista morale-costituzionale, se è vero che Maroni vorrebbe chiudere i gruppi nati per inneggiare a Tartaglia (che ha fatto un gesto da pazzo e come tale va trattato) perchè teme che possano innescare spirali di violenze, non vedo perchè mai non si è così tanto adoperato per chiudere tutti i gruppi pro-mafiosi o pro-Mussolini (che mi sembrano abbastanza incostituzionali) che circolano insistentemente su alcuni social network. Se si sceglie di non intervenire, come è assolutamente giusto che sia in un paese libero, allora lo si faccia a 360 gradi.
Punto 2, la questione tecnica. Come scrive oggi Antonio Dini su Il Sole 24 Ore, i magistrati titolati dal ministero dell'Interno per intervenire con filtri e rimozioni per bloccare l'azione di certi siti web, avrebbero le mani legate. Nel senso che non possono nè sequestrare pagine create al di fuori dell'Italia nè tantomeno convincere lo stato terzo ad intervenire. Nel senso che la tecnologia del filtraggio (che consiste nell'obbligare i fornitori di connessioni internet sul territorio nazionale a rendere invisibili gli indirizzi dei siti ritenuti pericolosi) si basa su un blocco di alcune tabelle simili in tutto a per tutto a veri e propri elenchi telefonici che può essere facilmente aggirato con la sostituzione delle suddette tabelle con altre open messe a esistono alcune realtà no-profit al di fuori dei confini nazionali. Ma chi glielo va a dire ai luogotenenti in Viminale?

Sulle ceneri di Gramsci

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , | Posted On mercoledì 16 dicembre 2009 at 19:25

Uno degli obiettivi per cui ieri son andato a Roma era andare al cimitero a-cattolico fuori dal Testaccio per vedere la tomba di Gramsci. Ebbene, Augias ne I segreti di Roma ne ha ben donde per dire che questo posto è uno dei più belli e sconosciuti della città. Posto tranquillissimo, che stimola grandi riflessioni. Sulle ceneri di Gramsci ecco qualche verso dei poemetti a lui dedicati da Pasolini
Uno straccetto rosso, come quello
arrotolato al collo ai partigiani
e, presso l'urna, sul terreno cereo,
diversamente rossi, due gerani.
Lì tu stai, bandito e con dura eleganza
non cattolica, elencato tra estranei
morti.

Specchi per le allodole

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , , | Posted On at 10:45

Il Vino Campo libero, prodotto dalla cooperativa sociale Il Gabbiano, è fatto con le uva di un vigneto nei pressi di Roma confiscato ad un clan camorristico. La cooperativa è arrivata a questo obiettivo affrontando ogni tipo di imprevisto: nel 2006 un intero raccolto è stato distrutto nel corso di un attacco vandalico ordinato dalla camorra. Ed è la dimostrazione che uno degli strumenti più efficaci sviluppati in Italia per combattere la criminalità organizzata sta dando i suoi frutti. Berlusconi dichiara che vuole passare alla storia come il presidente del consiglio che ha sconfitto la mafia. Ma il governo sta introducendo una serie di leggi che, secondo i rappresentanti di associazioni contro la mafia ed acluni magistrati, andranno a vantaggio delle organizzazioni criminali e mineranno lo sviluppo di progetti come Il Gabbiano. La cooperativa infatti è una delle migliaia ad aver beneficiato della legge Rognoni-La Torre, che nel 1982 ha introdotto nel codice penale italiano il reato di associazione mafiosa e che prevedeva la confisca dei beni dei mafiosi.
Tutto ciò cambierà. Un emendamento della finanziaria 2010 prevede la vendita all'asta dei beni confiscati alle mafie, che non è possibile riutilizzare per fini pubblici. Tutto ciò, ovviamente, permetterà ai prestanome dei mafiosi di ricomprare a buon mercato i beni confiscati. Per questo associazioni come Libera stanno preparando nuove raccolte di firme. Oltre a ciò sommiamo che, almeno a detta dei pm antimafia, la 'ndrangheta calabrese e la camorra campana continuano ad espandersi, mentre Cosa nostra in Sicilia è in fase di riorganizzazione (via Internazionale). Senza dimenticarci di provvedimenti come lo scudo fiscale che permette di rimpatriare i capitali esportati illegalmente all'estero e la decisione di limitare le intercettazioni telefoniche. Perchè i successi innegabili dell'Interno sono uno specchietto per le allodole. Si sbattono i mostri in faccia alla gente sui giornali e poi si smuovono dalla base quei provvedimenti di successo presi negli anni precedenti. Ma vallo a dire a chi urla al terrorismo per il gesto di un pazzo.

Non ne avevamo bisogno

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , , | Posted On lunedì 14 dicembre 2009 at 16:54

Ci sono momenti in cui bisognerebbe abolire due parole: ma e però. L’aggressione di un uomo, in questo caso di un primo ministro, è uno di quelli. Di fronte alla violenza non possono essere accettate subordinate, ammiccamenti o tantomeno giustificazioni. Il giorno che la politica italiana tutta lo avrà compreso fino in fondo, allora sarà davvero matura. (Calabresi, La Stampa).
Trovo decisamente fuori luogo le uscite di Di Pietro e della Bindi sul fatto che il premier se la sia cercata. Lo accusano di aver creato un clima di odio che poi sfocia nell'atto violento. Tutto prevedibile per Di Pietro. Ma io dico, non è mica una novità che il Cav continui a sparare a zero sui giudici. Che per lui, se non lo scagionano dalle accuse, sono solo dei militanti rossi che novità rappresenta? Questo lo dice da 20anni e sappiamo che da quando è al potere fa leggi anche ad-personam. Questo non giustifica minimamente il mezzo utilizzato per protestare contro di lui. Di Pietro una settimana fa era in piazza in una manifestazione anti-Cav. Giustissima, bellissima e liberissima quella piazza. Ma alla politica dell'anti, secondo me è ora di contrapporre la politica della politica. Lo stesso Di Pietro che dichiarò, pochi giorni fa (quindi di sicuro non ha fatto a tempo a cambiare opinione) che Berlusconi prima o poi la violenza doveva aspettarsela, oggi minimizza parlando di clima incandescente. Ecco, lui è parte di questo sistema violento che, non sapendo parlare di alternativa, non conoscendo il confronto civile, da una parte strilla (come Grillo) e dall'altra inneggia alla guerra civile e obrobriosità del genere (come Berlusconi). Due facce della medesima medaglia. Manca purtroppo per tutti noi la politica. L'inbarbarimento ora sfocia anche nella violenza fisica e chissà dove finiremo.
p.s.
Che tristezza il tam-tam tra gente che diventa fan di questo Tartaglia sui vari social network. Ma non lo si capisce che non si aspettava altro, Berlusconi, che passare per vittima? Ora può anche dirsi miracolato. Ci mancavano solo le stigmate. Ma forse arriveranno. E che tristezza il colpo del governo che minaccia la chiusura di questi gruppi. Qui invece di rimettersi in gioco tutti sparano a zero. E dei politicanti attivi non so quanti si possano dichiarare innocenti per aver contribuito a generare questo clima. Sia di qua che di la.

Che Casini!

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , | Posted On domenica 13 dicembre 2009 at 14:12

Sempre pronto a mettersi in gioco. Da buon conservatore democristiano doppiogiochista sente l'esigenza di tornare alla maggioranza. Per far questo finalizza a rete gli assist di Fini e coinvolge un PD sempre più diviso tra doppiopetto ed eskimo. Perchè in Italia ritornare a parlare alla gente non lo vuole fare più nessuno. L'unico che fa la sua battaglia personale ma riesce a racimolare la pietà/devozione del suo popolo è l'attuale premier. Il quale, supersorretto dalla Lega, stravincerebbe anche nel caso di un ritorno immediato alle urne. Tutti lo vorremmo cacciare, ma coi giochi di potere senza parlare alla gente non si va da nessuna parte. Senza ascoltare le esigenze dal basso si torna a casa solo con sconfitte. Il PD ascolta tutti ma produce fuffa, a sinistra si aspettano congressi fondativi benauguranti ma la paura è sempre dietro l'angolo e i vecchi partiti non perdono i soliti vizi. E invece che urlare alla Santa Alleanza, che già Moro a suo tempo cercò di fare col PCI, Casini dovrebbe spiegarci cosa ci fa ancora in politica uno come lui. Forse aspetta che scenda in piazza uno come Montezemolo, o lo stesso Emanuele Filiberto.

Non dimenticarsi di nulla

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On sabato 12 dicembre 2009 at 19:51

C'era una volta Piazza Fontana e c'era una volta una bomba che scoppiò proprio lì ormai 40 anni fa causando la morte di 16 persone ed il ferimento di altre 88. Erano gli anni del Terrore. Gli Anni delle lotte terroristiche, degli attentati a sfondo politico. Una guerra civile. Nel ricordare quella strage sarebbe utile che tutti facessero un passo indietro. Tutti, carta stampata in primis, pronta a lanciare fango sugli anarchici Pinelli e Valpreda che furono accusati di essere gli attentatori di quella mattina del 12 dicembre '69 a Milano. Tutti al rogo. Salvo poi emergere dalle indagini che costoro nulla c'entravano con la bomba. Che, come d'incanto, si scopre essere stata messa da altri (4 estremisti di destra saranno messi a giudizio ma poi assolti). Capita che anche la giustizia si sbagli. Che la carta stampata accusi a vuoto non è una novità. Il mistero si era tinto ancora più di giallo. Pinelli quando è in stato d'arresto viene messo sotto pressione, tra gli altri anche dal commissario Calabresi. Il quale però non è in stanza con lui, secondo l’inchiesta conclusa nel 1975 dal giudice istruttore Gerardo D’Ambrosio, quando il ferroviere Pinelli se ne vola giù dalla finestra della questura a Milano, e muore. “Un chiaro indizio di colpevolezza” recitano i media dell’epoca. Lotta Continua (giornale-movimento che annovera tra le sue firme anche Paolo Liguori, per dire che non è tutt'oro quel che luccica) accusa Calabresi di averlo suicidato lui, Pinelli. E' così che il Commissario li querela, cadendo nell'attentato prima che si vada in giudizio, mentre l'inchiesta su Pinelli dirà che il ferroviere è morto per una sorta di "male attivo" che l'avrebbe fatto inciampare e cadere dalla finestra (cit. Giornalettismo). Per l'omicidio di Calabresi saranno condannati Sofri, Bompressi e Pietrostefani.
Sono tante le riflessioni che vengono in mente. Inutile fare troppe supposizioni che comunque non potranno mai godere di prova assoluta. Erano comode certe persone, di un certo estremismo, anche alle alte sfere. Era comodo per diffondere certe idee nell'opinione pubblica. Pensa scriveva sull'Espresso:
La storia degli anni Settanta e Ottanta fu un'età di vergogna per la sinistra italiana. Non soltanto perché si sparava e si uccideva. Ma anche perché si mentiva. Si truccavano le carte. Si infangavano i pochi che raccontavano la verità. Si firmavano appelli che suonavano come condanne a morte.
Tutto vero. Ripugnante e orrendo vendicarsi su Calabresi, sul quale si aveva solo un sospetto che poi venne cancellato dal processo. Di Calabresi non ci dimentichiamo. Ma che nessuno ci chieda di dimenticarsi anche i 16 morti di Piazza Fontana. Tutti morti rimasti senza giustizia. Anche loro tutti innocenti, come quel ferroviere che di quella bomba è la diciassettesima vittima.

Parola 1 Docu-fiction 0

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On at 13:50

Con una lettera ai direttori di rete della Rai, Masi ha infatti detto no all'uso nei programmi di informazione del televoto e di docu-fiction per procedimenti in corso. Santoro risponde che non esisterebbero leggi, sentenze o regolamenti di qualsivoglia autorità che impediscano di fare cronaca giudiziaria con l'uso di attori. Ma il problema è di fondo secondo me. Si tratta di riflettere se effettivamente quel richiamo è giusto nel merito. Secondo me sì. E' indubbio che nell'ultimo decennio molti programmi di informazione li hanno introdotti come forma di comunicazione e di racconto, ma è anche vero che questa forma ha sempre nascosto insidie di confusione, storture della realtà e occultamenti vari che potevano essere dettati dall'impersonificazione di certi attori. Mica colpa loro, ovvio. Sono lontani cioè dall'essere un neutro strumento di comunicazione. Se poi uso degli attori per descrivere un fatto, costruito sulla base di supposizioni o elementi indiziari, quel racconto, giocoforza, apparirà più reale che se lo enunciassi solo a voce. Si leva quindi quella distanza critica che la parola offre e che costituisce una forma di condizionale(cit. Gli Altri). Non che la voce narrante di un giornalista sia sempre imparziale o neutra, però quelle garanzie di discrezione che da una voce narrante giornalistica si possono facilmente perdere con una docu-fiction. Quello che cioè fa la differenza è la presunzione di realtà che una docu-fiction porta con sè e che, fatto ancora più grave, induce nello spettatore.

Balotelli più altri 10

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On venerdì 11 dicembre 2009 at 10:30

Sebbene milanista non posso che alzarmi e applaudire. Balotelli è il nuovo fenomeno del calcio italiano. Sicuramente nella sua età il più forte al mondo. Lo dico, pur avendo in casa un altro fenomeno come Pato, che, evidentemente non per demeriti suoi, ha un margine di crescita che è nettamente inferiore al potenziale esplosivo di Balotelli. Il primo è fottutamente forte nella velocità, potenza, dribbling. Ma la classe cristallina non la si compra. Balotelli è potenza e classe cristallina. E per fortuna che ogni tanto fa qualche sciocchezza, perchè come tutti i fenomeni degni di un certo nome deve essere un pò sregolato. (Della serie io ho sempre amato calcisticamente uno come Kakà, che però era un campione triste, prevedibilmente buono. Il bimbo d'oro lo chiamava Pellegatti). Ecco, meglio un pò di imprevedibilità. Questo deve anche essere un campione.
E l'Inter che ha la fortuna di averlo nei suoi ranghi per partire con un goal di vantaggio ogni partita, basta che lo metta titolare. Poi gli altri 10 verranno da sè.
P.S. Un ultima considerazione. Riporto un intervento di un tifoso interista preso dal Balotelli-fan club di facebook. Ecco, scomodare uno come Henry per questi paragoni così impegnativi no per favore. Qui si parla di classe cristallina e talento puro. Che minchia c'entra Henry che a quell'età al Monaco cercava la retta via con Wenger, senza mai trovarla peraltro. All'Arsenal, in virtù delle difese imbarazzanti inglese dell'epoca Balotelli avrebbe segnato in media almeno un goal a partita. Il vero banco di prova è il calcio italiano, dove infatti Henry sappiamo tutti che bella immagine ha dato. E non dite che era colpa di Ancelotti.

Fauna cristiana

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On at 08:26



Fiocco azzurro in casa Borghezio.
E' nato un vitello con la croce stampata sulla fronte. Sentite felicitazioni all'avvocato Mario e famiglia.

Mr Burns sindaco di New York

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , | Posted On giovedì 10 dicembre 2009 at 22:23

Era più che un 'ipotesi. Ebbene sì, di manifesti come questi ne campeggiavano per tutta la città di New York. La campagna elettorale “Burns for Mayor” contro la riconferma di Bloomberg sindaco è stata ideata e realizzata dagli artisti Komer e Rasin che hanno distribuito a piene mani l’effige del magnate del nucleare su spille, adesivi e manifesti elettorali in piena regola. Tutto ciò per rendere ancora più ridicola un'elezione che già ridicola sembrava. Il parallelismo con Berlusconi, per il magnate dell'informazione americana Bloomberg non sussiste. Perchè a quanto pare Bloomberg ha davvero tutte le campagne mediatiche nelle sue mani. Ma proprio tutte. Ed ha ottenuto un consenso esagerato. Quindi semmai un Berlusconi all'ennesima potenza, che ha speso 90 milioni di dollari di tasca propria per la rielezione. Un uomo di successo negli affari e nella politica. Indubbio. Detto ciò, all’indomani dello spoglio dei voti per le elezioni del nuovo sindaco di New York, il miliardario creato dalla matita irriverente e beffarda del creatore dei Simpsons, avrebbe però racimolato ben 27 preferenze sulle 299 scartate perché non considerate valide. Il mito del sogno americano alla portata di tutti, anche dei cartoni animati parrebbe.
Visti i risultati dell'avversario democratico Thompson forse valeva la pena investire di più sul nome di Mr Burns.

Provincia de Bèrghem

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , | Posted On mercoledì 9 dicembre 2009 at 19:56

Non voglio soffermarmi a strumentalizzare questa scelta. Ma sul problema delle priorità di certe scelte. E' vero che il provvedimento del nuovo presidente della provincia di Bergamo, Pirovano, risponde ad un preciso disegno di valorizzazione della cultura nordista profondamente radicata nei territori. Ma era necessario prendere questo provvedimento ora? Ma chissenefrega dei cartelli con la doppia scritta. A Bergamo e provincia in questi giorni si registra una fortissima crisi occupazionale con ricorso massiccio a licenziamenti e cassaintegrazioni. E' ovvio che dalla parte politica di Pirovano te lo puoi aspettare. Ma perchè ora? Ci sono problemi mille volte più gravi, ma nessuno sembra accorgersene.

Detto ciò questi cartelli io ovviamente non li avrei mai messi. Però non condivido nemmeno la mossa fatta a suo tempo dall'ex giunta comunale Bruni di rimuovere dalla città di Bergamo quelli che c'erano prima con la scritta "Bèrghem". Una volta che ci sono lasciateli. Fate piuttosto delle scelte politiche serie e mirate che facciano stare i cittadini dalla vostra parte. Concrete. Non è propaganda, solo delusione. Queste continue affissioni-rimozioni di amministrazioni che si alternano fanno veramente pena. Sono la cartina di tornasole di una politica vuota di contenuti, fatta di sole manifestazioni di "partito-preso". Manca il salto di qualità.

Canzoni ad personam

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , | Posted On at 17:46

Canzoni personalizzate come regali di Natale. Questa dedicata alla Letizia Nequizia (per dirla alla Cristiano Valli) Moratti. Io non ho capito dal testo se è per prenderla in giro o se le parole citate a suo favore sono serie. Boh. E ci lascia così:
Letizia tu sei più di quanto mai si dica, Letizia tu sei la mia amica. Dio ti benedica
Qui la potete ascoltare integralmente. Auguri!

No baluba grazie

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , , , , | Posted On martedì 8 dicembre 2009 at 15:05

E perchè non indire una raccolta firme contro i pendolari bergamaschi e brianzoli che rubano il lavoro ai milanesi. E inquinano la loro aria con lo smog delle loro auto. Che se ne stiano a casa loro quei baluba! A questi che firmano si potrebbe offrire risotto giallo ben caldo e vin brulè.
Della serie quando la realtà supera la fantasia. Sempre peggio.

Cervelli in fuga

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , | Posted On at 10:20


Chissà cosa accedrebbe se i due possessori pensassero di accostare i due cimeli. Magari potrebbero invadere un sito internet polacco o tentare una cyber-campagna "operazione Barbarossa". Con buona pace di Molotov. E pure di von Ribbentrop.

Evoluzionismo vs creazionismo post-moderno

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , | Posted On lunedì 7 dicembre 2009 at 08:48

Leggo con piacere della risposta del vicepresidente del CNR De Mattei apparsa sul sito de Il Foglio, in cui si difende dalle accuse di essere un sostenitore della teoria creazionista a scapito di quella evoluzionista, probabilbmente più consona alla posizione che occupa.
Ne riporto due stralci secondo me interessanti. (Pievani è il giornalista di Micromega che ha accusato De Mattei)
Pievani accusa il “creazionismo” di spacciare per scienza un contenuto di fede. Ma cosa fa lui, se non spacciare per scienza, la sua negazione non della fede, ma dei principi evidenti della ragione. E’ più “evidente” per l’intelletto umano affermare che Dio esiste, piuttosto che ritenere che l’uomo discenda dalla scimmia, come si ripete acriticamente da Darwin in poi. Però la prima affermazione è declassata a opinione “fideistica”, la seconda elevata a verità assoluta.
Cioè secondo il vicedirettore del CNR è più intellegibilmente giustificabile pensare per l'uomo che egli stesso sia stato plasmato da Dio che discendere dalla scimmia. Ma io dico, pur nel rispetto di entrambe le opinioni, semmai è l'esatto opposto. E' molto più naturale rilevare la discendenza uomo-scimmia, proprio perchè basta guardare quegli essere per notare le somiglianze con l'uomo, sia nel fisico che per l'istinto. Ciò che ci distingue, al di la di un perfezionamento fisico è proprio l'utilizzo della ragione, la quale però può essere pensata darwinianamente come un'evoluzione. Dire che la ragione ci fa pensare più ad un plasma divino è per me un'offesa alle qualità della ragione umana. Semmai per i credenti poi si può dire che Dio ha creato l'universo e le creature ma non in virtù della ragione quanto della fede nei confronti di un certo messaggio lasciato ai tempi da Gesù. Cioè il dibattito dovrebbe essere visto tra fede e ragione. Ma dire che la ragione porta alla fede è a modo suo "dissacrante".
C’è la cristofobia di chi vuole svellere le radici cristiane d’Europa e cancellare ogni traccia di identità cristiana dei luoghi pubblici, ma c’è anche la teofobia di chi vuole sradicare, se mai fosse possibile, ogni traccia del divino dalla natura e dalla vita dell’uomo. Era una caratteristica dell’evoluzionismo marxista, lo è oggi dell’evoluzionismo “post moderno”.
La parte finale dell'articolo speiga molte cose. Anche il vicedirettore del CNR ha confuso i contenuti cristiani con la corrente nazicristiana di questi ultimi mesi. Ci mancava che dicesse che le scimmie cristiane pregavano usando il crocifisso e si sono evolute in esseri umani, mentre quelle cristofobe sono rimaste bestie.

No-B Day

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On domenica 6 dicembre 2009 at 10:13

Solite baruffe di cifre tra la questura e gli organizzatori: 90 mila vs 1 milione. Come sempre, la verità starà nel mezzo. Comunque quella di ieri è sembrata la vera opposizione, forse l'unica veramente attiva in questi ultimi tempi in cui si parla solo di vicende giudiziarie riguardanti premier e affini. I nuovi girotondini del web, che hanno promosso questa manifestazione bottom-up, a-partitica dopo aver lanciato un tam-tam su diversi blog hanno fatto un successone. Io son dell'idea che proprio per l'originalità della manifestazione doveva essere lasciato a ciascun membro di partito il diritto di partecipare senza per forza che il partito di appartenenza sottoscrivesse la partecipazione al No-B day. Per alcuni è stato così ma non per tutti. Però è un punto di vista. Alla fine Idv, SeL, Pdci e Rifondazione vi hanno partecipato ufficialmente. Così è andata, per una bella giornata di democrazia nata dal basso.

Astenersi stranieri

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On venerdì 4 dicembre 2009 at 14:12

Giusto per chiarire. Cit. DLGS 215/2003
Oggetto:
Il presente decreto reca le disposizioni relative all'attuazione della parita' di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica, disponendo le misure necessarie affinche' le differenze di razza o di origine etnica non siano causa di discriminazione, anche in un'ottica che tenga conto del diverso impatto che le stesse forme di discriminazione possono avere su donne e uomini, nonche' dell'esistenza di forme di razzismo a carattere culturale e religioso.
Ambito:
1. Il principio di parita' di trattamento senza distinzione di razza ed origine etnica si applica a tutte le persone sia nel settore pubblico che privato ed e' suscettibile di tutela giurisdizionale, secondo le forme previste dall'articolo 4, con specifico riferimento alle seguenti aree:
a) accesso all'occupazione e al lavoro, sia autonomo che dipendente, compresi i criteri di selezione e le condizioni di assunzione;
b) occupazione e condizioni di lavoro, compresi gli avanzamenti di carriera, la retribuzione e le condizioni del licenziamento;
c) accesso a tutti i tipi e livelli di orientamento e formazione professionale, perfezionamento e riqualificazione professionale, inclusi i tirocini professionali;
d) affiliazione e attivita' nell'ambito di organizzazioni di lavoratori, di datori di lavoro o di altre organizzazioni professionali e prestazioni erogate dalle medesime organizzazioni;
e) protezione sociale, inclusa la sicurezza sociale;
f) assistenza sanitaria;
g) prestazioni sociali;
h) istruzione;
i) accesso a beni e servizi, incluso l'alloggio.

Picciotti comunisti

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , | Posted On giovedì 3 dicembre 2009 at 22:55

Partiamo dal presupposto un pò da polentone settentrionale che Cosa Nostra esiste solo al Sud. Quelli de Il Giornale devo avere in mente un bel sillogismo per affermare che la mafia vota il centro-sinistra. Cioè: a- Il Pdl prende una marea di voti al Sud (lo testimoniano i dati e i continui sondaggi ne confermano il trend, vedi Sole24Ore) e quindi al Sud il centro-sinistra o non esiste o se esiste è poca cosa; b- La mafia vota e rivoterebbe centro-sinistra; c- La mafia o non esiste o quantomeno non ha alcuna influenza sulla politica. d- é una condicio sine qua non, permettetemela, i lettori vivono su un altro pianeta.
p.s. Domani Spatuzza infatti confesserà solo di aver votato Udeur nel 2006 (storico partito dell'Unione di Prodi), a differenza di tutti i padrini di Cosa Nostra che sono picciotti comunisti di vecchia data.

Notizie all'italiana

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On at 13:02


Quando si dice dare informazioni incomplete. Tutte condite in salsa all'italiana. In sostanza Google News ha un sistema che permette agli utenti di accedere gratuitamente agli articoli a pagamento degli editori che lo desiderano, da poco entro un limite di cinque accessi. E invece, in Italia, Google non ha prospettato alcuna revenue sharing e alcuna compartecipazione di profitti. E inoltre non è vero che
Alla fine ha vinto Murdoch. Google si arrende: gli scrocconi del web dovranno fermarsi dopo cinque articoli, addio alle notizie gratis
come riportato da Repubblica e Corriere. Quando uno ha capito tutto..

Un male della madonna

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , | Posted On at 11:13

Tutti riuniti convinti dell'apparizione della vergine maria. Migliaia di persone con lo sguardo in su per cercare gli occhi divini. La delusione per la non-apparizione che si trasforma in dolore. Dolore fisico. Lesioni alla retina. Per 5 di loro danni gravi. E' il prezzo da pagare. C'è chi come la Binetti pratica l'autoflagellazione corporale per espiare le colpe e c'è chi passivamente riceve lo sguardo divino. Ce nè per tutti.

Marketing d'assalto

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On mercoledì 2 dicembre 2009 at 22:55

Ci mancava solo che pubblicizzassero il suo aroma. La fragranza di un uomo morto perchè così' ogni volta che ce lo spruzziamo ci ricordiamo di lui. In realtà il progetto è ben più ampio e riguarda molti altri vip, la maggior parte dei quali ancora in vita. Ma c'è bisogno di arrivare a tanto per soddisfare il fan impazzito di turno? Non bastano i milioni di copie del disco postumo vendute e il film appena uscito che ha fatto il pienone dappertutto. No. La megalomania da post-mortem è così. E poi, sulla scelta di marketing su cui punta questo nuovo brand (My DNA fragrance) c'è senz'altro da dire che mira alla fasce di età medio-bassa. Quelle nuove generazioni di gggiovani che crescono solo coi miti della tv e si inebriano di minchiate, di modelli di vita vuoti, senza cultura. Solo spazzatura o quasi. E poi dove la riprenderanno la libertà di scelta? Quella stessa libertà che rivendicano ma che gli schiavizza di fronte ai prodotti che riguardano i loro nuovi miti. Su ebay?

Forcaiolo per un istante

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On at 13:17

Ma. Non scendo nel merito di questa vicenda. Un'altra triste storia che testimonia l'inbarbarimento dell'informazione in Italia. Sempre più becera e disposta a scendere in basso pur di far scalpore. Detto ciò vesto per pochissimo i panni del forcaiolo medio italiano. Ma pensate se circolasse un video-hard (magari omosex) della Binetti. Sarebbe l'unico caso in cui probabilmente me la godrei (preciso che non mi interessano per nulla le vicende private dei politici). Certo, l'età parla a suo favore, ma quante risate ci sarebbero. Quante frasi da lei dette in passato e quanti comportamenti tenuti in Parlamento durante le votazioni sui Dico, sull'omofobia etc. risulterebbero compromettenti e meschini. Lei che usa la pratica dell'Opus Dei della mortificazione corporale col cilicio sulla coscia e il frustino per autoflagellarsi dovrebbe ricorrere alla mortificazione dell'anima per redimersi forse. Ok, tolgo i panni del forcaiolo. Però minchia..

Pete Waffen-SS Doherty

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , | Posted On martedì 1 dicembre 2009 at 22:46

Io ho sempre sostenuto che ci si può divertire anche in altro modo. Ma quando esageri con quelle robe lì poi vai a fare una brutta fine. Intanto fai una serie di vergognose figure della beneamata m*****a. Però ora mi sovviene che già quando era leader dei Libertines si era distinto per aver cantato un pezzo intitolato Arbeit macht frei, la frase che campeggia all'entrata del campo di concentramento di Aushwitz per intenderci. Sarà mica che quando ti riduci che sei uno straccio canti quelle robe lì perchè le pensi veramente? No perchè una volta la scusa dell'alcool va bene, ma se ci ricaschi e ripiombi a inneggiare ancora al nazismo forse c'è qualcosa di più. Ops anche il saluto.