Hasta la victoria siempre

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , | Posted On domenica 17 ottobre 2010 at 20:09


Non capisco come si possa scrivere un post di una bassezza di contenuti come quello scritto da Grillo sul suo blog ieri in merito alla manifestazione della CGIL-FIOM di Piazza San Giovanni in Roma. E' assolutamente inaccettabile partire dal presupposto che tutto è una scatafascio, che l'Italia è una disfatta unica e che nessuno rappresenta più i ceti più colpiti da crisi ed istituzioni. Leggendolo superficialmente, tutto quello che scrive Grillo sugli operai è più che condivisibile. Quando si scaglia su chi li dovrebbe rappresentare si capisce che sta sbroccando. Dovrebbero andarsene tutti a casa a sentire lui. Perchè corrotti o corruttibili. E sarebbe lui l'uomo nuovo che li rappresenterebbe questi operai in Parlamento? La megalomania non sarà mai un buon farmaco contro la depressione politica. Uno che si erge a barricate senza accettare il minimo confronto. Uno che "tutto quello che ci circonda è merda" quando magari poi però a giocarci con la merda ci potrebbe andare lui se letto in Parlamento. Per dirla breve basta. E' ora di uscire dalla sfera di cristallo delle accuse ad occhi chiusi. Le rivoluzioni tanto invocate da Grillo non possono che portare all'esito di cui, in Giù la testa, nel video in testa a questo post.

L'uomo nero

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , | Posted On mercoledì 13 ottobre 2010 at 20:57

Ovvero di quando il sito gazzetta.it si ricorda di essere una succursale di Studio Aperto. Della serie sbatti il mostro in prima pagina. Che poi che cazzo c'entra con lo sport me lo devono dire. E' semmai il brutto effetto collaterale di una partita mai iniziata. Questo delinquente è stato arrestato ed è un fatto di cronaca, legato alla giustizia italiana. Posso capire se lo trovo nella home di un quotidiano di attualità (anche in tal caso piazzarvi il video non lo troverei di buon senso). Ma che me lo spiaccichino per tutto il giorno lì nella home a caratteri cubitali, come nemmeno per l'Italia campione del mondo proprio no. Tanto è tutta una questione di iperattivismo politico che non è stato opportunamente arginato dall'organizzazione messa in piedi dal nostro Ministero dell'Interno. La vera partita se la giocheranno le diplomazie di Italia e Serbia. Mica i calciatori..

Il duro e il mare

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , | Posted On domenica 10 ottobre 2010 at 19:30

Non so voi. Ma io me lo immagino che sta tutto il giorno su un'amaca a fumare sigari e a bere mojito. Con la menta rigorosamente in rametti e non in foglie singole. Ogni tanto qualche pausa concessa alla scrittura. Poi magari arriva qualche peones (chennesò, magari quello di Machete) e lui si ricorda di essere un picchiaduro.

Orgoglio e pregiudizio

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On venerdì 8 ottobre 2010 at 21:49

Ecco appunto. Non è che significhi essere lebbrosi o sieropositivi. L'omertà che vige nei confronti dell'omosessualità è ancora oggi inspiegabile. Paura di essere diversi e, pur di essere accettati, mentire a sè stessi. Questa sembra la ricetta. Ci voleva Tiziano Ferro a scuotere le coscienze? Prandelli, Prandelli.. Te pensi di essere predittivo, ma è roba nota a molti. E non dovrebbe fare così notizia se i giocatori facessero outing. Se Sheva lo avesse fatto a suo tempo, forse, non avrebbe finito per rovinarsi come ha fatto da quando se ne è andato al Chelsea. Certo, è anche vero che avendolo saputo Costacurta, uno che mandò via dal Milan per lo stesso motivo un giovanissimo Vieira, non avrebbe potuto starsene tranquillo a Milano..

No timer no party

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , | Posted On lunedì 4 ottobre 2010 at 20:34

Che sia stato nominato Ministro per lo Sviluppo Economico uno che è pluriesperto di tv e di comunicazione non mi sorprende. Cioè, Maroni ha fatto il Ministro del Lavoro e poi Il Ministro dell'Interno. Ministeri che non c'hanno nulla a che spartirsi; ma tutto ciò è sempre accaduto. E poi, almeno, è stato posta la fine a quel fenomeno che va tanto di moda in politica quanto nelle aziende statali, ossia l'interimnaggio. E con esso è stato tolto dalla home di Repubblica.it il timer che conteggiava il tempo in cui il Ministero è stato scoperto. Almeno per quest'ultimo aspetto dico grazie.

Chi minchia è Tony?

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On domenica 3 ottobre 2010 at 23:02

Ci mancava solo lui a dare i consigli alla sinistra italiana. Cioè, per carità, un laburista ha dal sottoscritto il massimo rispetto. Ma lui però con la sinistra non è che abbia mai avuto molto a che fare. Un guerrafondaio per definizione. Che poi passerà il suo futuro a fare consulenze ai conservatori. Probabilmente. Detto ciò, in questo contesto, devo ammettere che c'ha proprio ragione a rinfacciare quella cosa alla sinistra italiana.

Nikita

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On sabato 2 ottobre 2010 at 12:44



Eddai non ditemi che non vi è venuto in mente. Il ricercato per l'attentato al direttore di Libero Maurizio Belpietro è proprio lui. Nichi Vendola. In versione un pò più zarra, con la pettinatura dei ggiòvani d'oggi. E senza l'orecchino. Che si toglie solo per le uscite non ufficiali, come quest'ultima. Attendiamo ora che Il Giornale o Libero stesso cavalchino questa ipotesi.

Laughin' doping

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On venerdì 1 ottobre 2010 at 20:43

Quando leggo delle scuse che un atleta adduce per giustificare la positività ad un controllo antidoping, nell'80% delle volte c'è da sbellicarsi dalle risate. Ma mica per finta.
La storia ce lo insegna:
- Gibo Simoni: dopo un test che lo inchioda come positivo alla cocaina il ciclista tira in ballo la madre, che gli avrebbe spedito caramelle dal Perù avvolte in foglie di coca. Poco dopo ripiomba nella positività alla polverina magica e questa volta si giustifica chiamando in causa il suo dentista, reo si avergli fatto una bella anestesia con gli estratti della coca;
- Lance Armstrong: gli viene trovato del corticoide nel sangue. Lui si giustifica collegandolo all'uso di una pomata che si sarebbe spalmato sul fondoschiena;
- Marco Borriello: positivo al cortisone nel 2006. Dice che la colpa è di un rapporto non protetto con Belen Rodriguez, la quale avrebbe usato una pomata vaginale cortisonica;
- Adrian Mutu: quando è al Chelsea nel 2004 cerca di spiegare il consumo di cocaina dicendo che in questo modo avrebbe migliorato le sue prestazioni sessuali;
- Tyler Hamilton: dopo aver vinto le Olimpiadi di Atene 2004, dice che le cellule di sangue trovate nel suo corpo sono da ricondurre al fratello gemello morto prima della nascita;
- Linford Christie: lo sprinter inglese giustifica i valori di nandrolone con il consumo sfrenato di avocado, ma viene smentito dalla scienza alimentare, secondo i cui canoni dovrebbe consumarne circa una tonnellata.
E infine roba di ieri, Alberto Contador, nel cui sangue sarebbero state trovate traccie di clenbuterolo. Chi non penserebbe che la causa si possa individuare in un filetto di carne avariata? Mah. Siamo e restiamo garantisti. Soprattutto nel rispetto di chi è stato accusato ingiustamente di essere un dopato quando MAI è stato trovato positivo ad un controllo antidoping. Il livello di ematocrito è ben altra roba e non sempre le due cose sono legate..

Sei come un juke box, juke box

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On domenica 26 settembre 2010 at 11:43

Quelli che La casa di Montecarlo deve occuparmi sempre la prima pagina dei giornali. Quelli che se voglio colpisco qualcuno per affondarlo quando mi fa comodo. Quelli che in culo a tutti i problemi di crisi del mondo del lavoro, dell'economia, dell'ambiente. Perchè Tulliani è Tulliani. E da Santa Lucia non arrivano sempre i doni sperati. Fuck off [grazie Cruel per la vignetta].

E' bello camminare in una valle Verde?

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , | Posted On venerdì 24 settembre 2010 at 22:09

Il Sole che ride non funziona più da noi ( a sinistra). Questa pare sia stata la risposta di Angelo Bonelli al ritorno sulla scena della politica cubana del Lider maximo. I nuovi ecologisti saranno trasversali. Non più a sinistra ma con chi è più sensibile alle tematiche ambientali, futuro energetico, etc. Come se si accorgessero solo ora che questi argomenti riguardano tutti e dovrebbero essere dei valori condivisi unilateralmente. Se i Verdi sono sempre stati a sinistra nella scena politica, mio caro Bonelli, è perchè a destra tutti si mostravano disinteressati a questi problemi (da notare il successo di Cohen Bendit in Francia) . Li consideravano assolutamente secondari proprio perchè dovevano essere privilegiate certe lobby energetiche, ad esempio. L'ecologia è sempre stato un patrimonio di tutti. E' la mercificazione politica, come quella che propone Bonelli, che la rende asservita ai trasformismi di un determinato partito che la rovinano. Almeno sia onesto. Chiami il nuovo gruppo dei Verdi il partito dei metereologi, o dei geologi (viste le illustre firme a suo sostegno)..

Profumo di euri

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: | Posted On mercoledì 22 settembre 2010 at 21:11

Le grandi cifre nelle liquidazioni degli amministratori delegati dei grandi gruppi industriali italiani non sono di certo una novità. Basti pensare ad esempio alla liquidazione di circa 200 miliardi delle vecchie lire con cui Cesare Romiti dopo 20 anni fu congedato dalla guida strategica della Fiat.
Ecco, questa storia di Profumo e Unicredit appunto. Quest'uomo, stando alle voci che circolano si porterà a casa circa 40 milioni di euro come benservito. Ma che ha fatto di buono Profumo come dirigente bancario?
Unicredit con lui è diventato un gigante bancario, acquisendo oltre 100 banche italiane, e assumendo una dimensione internazionale grazie all'opa lanciata sulle banche tedesche e austriache controllate da HVB, su alcune banche croate e polacche. Fin qui sembrerebbe il profeta giunto al vertice della dirigenza bancaria per sanare l'immobilismo storico delle realtà italiane e ridare respiro agli azionisti. Peccato non sia così. Ma proprio per nulla. Innanzitutto le acquisizioni delle banche in quota HVB hanno poi rivelato un mondo sommerso pieno di merdaccia da speculazione, subprime, etc. Quindi poco lungimirante se non altro.
Guardate poi qui per vedere l'andamento del titolo in borsa. Picco raggiunto nel 2008 con 7,5 euro. Oggi siamo a 1,5 euro, ossia ben 4 volte di meno. E ciò non migliora se lo si confronta col dato del 2005, dove il titolo valeva comunque 4,5 euro.
Di fatto se lo misura sui 5 anni un fallimento, con utili tra l'altro in costante decrescita da 6 miliardi a 600 milioni di euro dal 2008 al 2010.
Come a dire che i grandi banchieri alla fine vengono comunque premiati indipendentemente dai loro successi/insuccessi. Cadono, perdono, ma si arricchiscono. Sempre e comunque. Bleah..

"Ma anche" in rima

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , | Posted On giovedì 16 settembre 2010 at 22:25

Quello che mi viene da dire quando leggo le uscite di Veltroni ormai non lo dico più. Provo sempre rammarico perchè era partito alla grande con la presentazione del PD formato lingotto. Poi si è intestardito con la storia dei 2 grandi partiti che dovevano spartirsi la torta in Italia per uccidere i partitini, l' abbandono delle alleanze, l'illusione dell'autoreggenza, etc. Partito alla grande nel senso che come carisma e come uso convincente della parola è assolutamente l'unico della vecchia guardia PD che può reggere il confronto con Berlusconi. Gli altri potranno magari essere gli astri nascenti Renzi e Civati, che non a caso stanno dando origine ad un nuovo correntone nel PD. A proposito di correntoni e di mozioni nuove sul campo della politica, dopo il documento Veltroni-Fioroni-Gentiloni, ora mi aspetto un controdocumento. Di grande spessor,e che magari coinvolga anche la maggioranza e l'Unione Europea. Che ne so. Magari un Bersani-Schifani-Tajani..

La sirena in Italia

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On lunedì 13 settembre 2010 at 21:04

Forse è arrivato finalmente il momento. Verrà sfatato il mito dell'incompatibilità dei punti Starbucks con le classiche caffetterie made in italy. Che è proprio una di quelle robe che ti han sempre fatto credere ma che te non ci hai mai creduto. Come l'esistenza di santa Lucia , dello yeti e del bosone di Higgs. Il buon ceo di Starbucks (tale Schultz) ha aspettato tanto forse perchè ignorava che ad un certo target italiano giovanile non gliene fotte nulla di spendere 3 euro per un cappuccino bevuto in un bicchierozzo di plastica. Perchè mi viene da dire che tra l'altro c'è già un'imitazione di Starbucks in Italia. Prendete il punto Arnold Coffee che c'è fuori dalla sede dell'Università diegli studi di Milano in via festa del Perdono e avrete un antipasto del successo che potrebbe riscontrare Starbucks posizionato in punti strategici di alcune città italiane, vedi Milano, Roma, Parma e Firenze su tutte. Sempre gremito nonostante i prezzi "fuori mercato". Più di 2 euro per un caffè che non è minimamente confrontabile con l'espresso italiano. Non me ne voglia brendona64..

Farsi del male

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , | Posted On giovedì 9 settembre 2010 at 22:26

Che stia cominciando a sputare il rospo? Che il groppo in gola cominci a pizzicare? Che la gobba cominci a lasciare i segni dell'età anche nella sua materia grigia?
Lui è sempre stato il re delle frasi mai dette, dei gesti mai fatti. Lui ha sempre tessuto i fili della vita di noi tutti. Ma noi non ce ne siamo mai accorti. Oppure non abbiamo mai voluto crederlo. Ora forse lui comincia a redimersi. Ma voi diffidate comunque. Oggi se l'è cercata Ambrosoli. Magari domani se l'è cercata Pecorelli. Dopodomani se l'è cercata Aldo Moro. E alla fine magari salta fuori che dietro l'assassinio di Giulio Cesare da parte del figlio Bruto c'era dietro ancora lui..

Notizie che dai notizie che trovi

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , , , | Posted On martedì 7 settembre 2010 at 22:21

Lasciatemi indignare. In un paese ormai zoppo e storpio di democrazia, nel giorno in cui un sindaco troppo schierato contro la corruzione e le incursioni mafiose viene ucciso da Cosa Nostra, tutta l'attenzione dell'opinione pubblica italiana viene rivolta a chi? A Mirabello ed al discorso di Fini. Politicamente importante sì, ma sbiadisce di fronte alla gravità dei fatti accaduti nel salernitano. Dove un eroe, l'ennesimo, il "sindaco pescatore", viene assassinato. Nota era la sua passione per la pesca e per il porto, i cui introiti venivano gestiti da una cooperativa per i servizi sociali e nota era la sua passione per i giovani della sua terra cui aveva dato lavoro garantendo una gestione veramente pubblica delle amministrazioni locali. Troppo ecologista (circa il 70% degli abitanti praticano la raccolta differenziata), troppo trasparente, troppo impegnato e schierato contro i poteri subdoli del mezzogiorno. Troopo poco soggetto da audience per un Mentana od un Minzolini qualunque per essere anteposto ai capricci di Fini e della maggioranza. Un pò come quando il giorno in cui il capo della polizia Di Gennaro venne incredibilmente assolto dalle accuse di essere il mandante dell'azione repressiva nella Diaz al g8 di Genova. Giorno in cui la notizia passò in sordina perchè tutti dovevano sporcarsi la bocca a dire la loro in merito alla bocciatura del lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale (anche se oggi l'episodio è evidentemente assai più grave..)

Le ali della civiltà

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On at 20:53


I protagonisti di questa vicenda sono un italiano di trent'anni residente a Seriate, in provincia di Bergamo, e un cittadino ivoriano che viaggiava in scooter davanti alla sua auto. A un certo punto, mentre andava al lavoro a Zanica, l'italiano si è reso conto che dallo scooter erano caduti un portafoglio e un bel po' di banconote. Quasi mille euro - 920, per la precisione - che il giovane ha raccolto a una a una insieme con il portafoglio contenente il passaporto, la carta d'identità e altri documenti dell'immigrato.
Il passo successivo è stato la consegna di soldi e documenti ai carabinieri di Seriate. Che hanno contattato l'ivoriano, disperato per la somma persa, invitandolo a raggiungerli in caserma per restituirgli il tutto. "Lei è un signore", ha detto un carabiniere all'italiano - come riferisce il sito bergamonews.it - e l'ivoriano ha fatto il resto contattandolo per ringraziarlo di persona. (repubblica.it)

Mi spaventa davvero il fatto che l'informazione italiana arrivi a scrivere un articolo in merito ad un fatto così normale e civile. Non saremo davvero arrivati al punto che la cronaca di una situazione del genere faccia davvero notizia?!?! Probabilmente sì, sono io ad essere rimasto indietro. Perchè se questa cosa è degna della home di Repubblica.it vuol dire che davvero nel nostro belpaese l'inciviltà e l'intolleranza ormai la fanno da padrona. Tanto che se si verificano episodi di civiltà è un vero scandalo. La cultura del fregare il prossimo tipica del made in Italy forse si è presa un attimo di riposo. Una rarità di questi tempi. O forse devo aggiungerci il fatto che Bergamo, la Lega, etc. per contestualizzare meglio l'accaduto e per renderlo ancora più "notizia"?

Missing EA

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On lunedì 6 settembre 2010 at 17:08

Ve lo immaginate Bolt che fa i 100 metri per rincorrere un lancio di Liverani? No, per dire. Io me lo immagino stile Ajax dei bei tempi. Quando c'era George Finidi (grande stella anche della nazionale nigeriana) che dominava le ali. Come i fluidificanti vecchio stile. Come quel Babangida, compagno proprio di Finidi, che sceglievo sempre nelle prime edizioni di Pes per Playstation. Perchè correva come un ghepardo con le natiche ricoperte di tabasco. Quello era infatti uno dei pochi modi per vincere di sicuro i match. Comprare gente che correva più degli altri, anche se fondamentalmente scarsa. Bei tempi poi quelli in cui Ronaldo era chiamato N9 in Fifa 98 perchè anche l'immensa Ea Sports non poteva permettersi di pagare i diritti per diffondere il suo nome. Bei tempi sì. Ora invece se voglio creare Gattuso che corre come Bolt basta una piccola modifica. Che tristezza..

La diretta che non avRAI

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , | Posted On domenica 5 settembre 2010 at 11:24

Quei due fenomeni hanno stregato mamma Rai. Essì, perchè sullo scambio Pepe-Quagliarella chi di noi non si sarebbe sentito autorizzato a mandare in onda uno spot pubblicitario? Anche perchè la noia trasmessa dalle verdi praterie di Tallinn fino a quel momento poteva indurre sonnolenza anche ai giornalisti sul posto.
Sicuramente l'ha indotta ad Aldo Grasso, che è stato meno pungente e incendiario del solito nei suoi articoli.
Poi se Pirlo è bravo a trovare libero Cassano in mezzo all'aria, e Fantantonio è bravo a liberarsi delle marcature mica è colpa della troupe Rai. E' soprattutto colpa di Pirlo, che li ha fregati. Se uno sta giocando male una partita ed improvvisamente tira un calcio piazzato che te la risolve capite bene che è imprevedibile. Certo Pirlo è un campione e da lui te lo puoi aspettare. Ma provate a mettervi nei panni di Dossena al quale avevano appena comunicato l'ingaggio per la panchina della squadra campione d'Etiopia (il Saint George). Ogni minuto di reclame è buono per rispondere ai messaggi che ti arrivano sul cellulare. Quindi la Rai per me è giustificata.

Altrove

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On sabato 4 settembre 2010 at 13:11

Io questa storia di Morgan non l'ho capita benissimo. Accettare di andare da Vespa come ricatto per poter partecipare al festival di Sanremo. Al prezzo di fare outing e chiedere scusa (per cosa poi?) davanti a milioni di telespettatori. Tutto ciò non è degno del suo "alto" valore morale. L'inchiappettata era dietro l'angolo.
Poi, confessare l'accaduto dopo 6 mesi non lo capisco. Forse si sarà svegliato col piede destro, quello sbagliato. Sarà mica dovuto al fatto che da molti Vespa è stato indicato recentemente come il conduttore o responsabile al maschile per Sanremo 2011? No perchè il dubbio mi viene.. Magari la promessa gliela aveva strappata proprio per lo spettacolo del 2011. Prova a ricordartelo Marco, così magari dagospia può farne un servizio completo..

Tu chiamale se vuoi Pari opportunità

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On martedì 24 agosto 2010 at 18:19

Donne e politica sono indubbiamente uno degli accostamenti più discussi della nuova era politica. Ormai passate di moda le battute su donne e motori piuttosto che su donne e pallone. Il binomio è però usato in maniera decisamente dispregiativa. Mi spiego meglio.
Mi sembra che negli ultimi anni sia sempre più vivo un tentativo di cancellare la donna dalla vita pubblica per poter ottenere una tribuna politica di soli uomini. La presenza femminile, salvo alcuni casi, viene spesso stigmatizzata ed utilizzata come cavia per giustificare le gesta errabonde dei dirigenti politici italiani. Tutto ciò puzza molto di volgare e ignorante.
La vicenda della Tulliani e dei ricatti ricevuti da Gaucci, così come il caso di Veronica Lario, della Carfagna, di Noemi e della D'Addario. Per i giornali più forcaioli e stereotipati degli ultimi anni (La Repubblica e Il Giornale), l'ideale della donna cortigiana che corrompe e rovina è diventato una tristissima costante. Ed i personaggi che li accompagnano rappresenterebbero inevitabilmente le vittime il cui unico errore sarebbe stato quello di essersi innamorati/fatti condizionare da una donna. Quella sbagliata.
E tutto ciò salvo le eccezioni di qualche giornalista libero (ad esempio Laura Eduati su Liberazione) unisce tanto l'inchiostro di destra quanto quello di sinistra. Cosicchè il gioco della mignottocrazia giustificato dell'idea di base malsana di ricacciare le donne in un angolo giocando sullo sputtanamento del privato dei politici non ha nè arte nè parte. Senza fissa dimora. Tutti lo possono rivendicare a quanto pare.

La gazzetta ladra

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: | Posted On lunedì 23 agosto 2010 at 08:28

Sostengo da tempo che la Gazzetta dello sport sia diventata un giornale fottutamente interista. Ma del tipo che non lo si può proprio prendere in mano. Circa 3 anni fa hanno deciso di farlo diventare un tabloid. Nel formato ridotto e nel contenuto. Nel senso che ci trovi ormai il titolone a nove colonne legato al gossip (ecclatante quello relativo a Vale Rossi e la Canalis nudi in spiaggia..), le news dal mondo degne di maggiore nota (bah, chi lo stabilisce poi..) e poi una particolarità del tutto nostrana, che poi è la cosa che più mi fa più specie per un quotidiano. Ossia il fatto di evidenziare in giallo le frasi più significative degli articoli. Come se fosse un libro di storia, sì.
Rifacendomi alla prima riga di questo pezzo però, la mia indignazione verso questo quotidiano ha trovato il suo apice sabato. Mentre seguivo gli aggiornamenti live della finale di supercoppa Inter-Roma sul sito gazzetta.it è successo che hanno gufato il goal di Pandev. Leggasi 37' e poi 41'. Più tirata di questa..

Ibra è già del Milan

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , | Posted On domenica 22 agosto 2010 at 13:13

Sarà il sogno di una notte di mezza estate. Boh. Sarà l'eccessivo caldo di questa seconda parte torrida di agosto. Sarà che sono convinto che alla fine Ibra quest'anno sarà girato in prestito al Milan. Per diversi motivi. Innanzitutto tutte e tre le parti in questione vogliono che si concluda in questo modo la vicenda. Ibra guadagna circa 11 milioni netti all'anno, di cui il Milan gliene pagherebbe circa la metà. La sua dipartita per il Barcellona comporterebbe in primis un risparmio sul monte ingaggi e in secundis molte meno rogne nello spogliatoio, dove lo svedese è ormai messo all'angolo dall'arrivo di Villa. Guardiola non lo vede proprio nel gioco blaugrana e cicciobello Raiola farà gioco forza per fare arrivare ai ferri corti Ibra e la dirigenza blaugrana nell'ultima settimana di mercato. Dall'altra parte, il Milan (Allegri in primis) non vede l'ora di poterlo schierare accanto a Pato in un tridente con Dinho che, a regime, farebbe invidia a qualsiasi squadra sulla faccia della terra. Poi ovviamente le squadre s'hanno da provà sul campo e le alchimie del calciomercato spesso vengono rivoluzionate dai verdetti impietosi del pallone (vedi lo stesso Ibra lo scorso anno al Barca). La terza parte coinvolge proprio Ibra, che tornerebbe volentieri a Milano per provare a fare uno sgarro ai suoi ex compagni dell'altra sponda (cosa che già tentò Ronaldo 3 anni fa con esito decisamente negativo..). Tutto ciò garberebbe pure a cicciobello Raiola, che potrebbe tornare a frequentare assiduamente l'Hollywood e gli altri locali della movida milanese. E poi l'ultimo aspetto. Da non sottovalutare. Con ogni probabilità a fine anno, o al massimo in primavera, si tornerà alle urne. Voi direte: che cazzo c'entra? Ebbene, è stato stimato che alle scorse europee la cessione di Kakà abbia fatto perdere a Berlusconi circa un 3% di voti. I classici elettori che se ne strafottono della politica e giudicano l'appiglio del presidente-premier solo in base alla campagna acquisti. Ecco, in un periodo di magra di consensi per il Pdl a causa della fuoriuscita dei dissidenti finiani dal partito, l'idea di arrabattarsi un pò di voti con un colpo di mercato ad effetto è sicuramente balenata nella mente torbida di Berlusconi, che da amante della scena e dell'effetto teatrale quale è, annuncerà Ibra il 31 agosto. Allo scadere delle danze.

ps1: stasera Berlusconi al trofeo dedicato al padre dirà che Ibra è impossibile o quasi che arrivi a Milano per via del suo stipendio faraonico. Il 31 agosto dirà invece che si è voluto dimezzare lo stipendio per giocare nel Milan.
ps2: è un azzardo scrivere un articolo così sfacciato a 10 giorni dalla fine del calciomercato. Se non va in porto l'operazione prometto che non scriverò più di calcio su queste pagine.

Ostia Donostia!

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: | Posted On venerdì 20 agosto 2010 at 11:12

Una gamba qua, una gamba là, gonfia di vino
quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino

li troverai là, col tempo che fa, estate e inverno

a stracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo.

L'affresco deandreiano è molto azzeccato per descrivere pure gli Euskadi. Con i loro vecchi borghi portuali affacciati sulla Biscaglia e sulla Guipuzcoa. San Sebastian o Armintza che sia. Cartoline che ti rimangono impresse e che riecheggiano ascoltando il faber. Gente molto orgogliosa delle proprie radici ma allo stesso tempo aperta alle nuove culture, purchè non si sovrappongano alla loro. Basco nero, baffi, foulard rosso, pintxos e balli popolari nella valle dell'Ebro. Un orgoglio talmente grande che li porta a pubblicare il loro quotidiano nella sola lingua basca (incomprensibile ma splendidamente corrosiva). Se in albergo trovi la Padania, oltre a El diario vasco, mica ti devi sorprendere. Qui da noi gli ultras leghisti li ammirano tutti i baschi, ma questi probabilmente non sanno della forte matrice di sinistra che c'è in loro. Diciamo che vorrebbbero probabilmente raggiungere il loro stesso traguardo ma stando su due basi prospettiche diverse. Non esiste la concezione del federalismo fiscale come condicio sine qua non. Due sole note di costume negative: troppi dossi sulle strade e cena ad orari troppo anticipati rispetto al resto della Spagna (almeno dirlo prima minchia..)

Cepu (leggasi C'è posta) per te

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On domenica 8 agosto 2010 at 19:39

Veramente comica questa scelta di Berlusconi. Lui che si presenta sempre come l'innovatore, come quello che diffonde e sparge nuove mode per lo stivale italico, il re indiscusso della comunicazione. E ora cheffà? Si affida ad un programma stilato a puntino dal rettore di un'università telematica ecampus (console di San Marino e già utilizzatore in passato del volto di Di Pietro per pubblicizzare i suoi corsi, per dire..) che lo dovrebbe consegnare agli italiani in una forma di comunicazione porta a porta. Un tet a tet quotidiano per sbatterci il premier fin dentro alle nostre viscere. Cioè, immaginate una classica scena di un telefilm americano. Passa il postino, ti lancia il giornale fuori dalla porta di casa e, oltre ad esserci il nostro amato Resto del Carlino o il Tulipano di Brindisi di turno, trovi anche un voucher. Codesto riporta il faccione di Berlusconi che ti dà un consiglio per vivere meglio la giornata, magari con l'oroscopo del tuo segno zodiacale, e una poesia personalizzata scritta da Bondi. Poi magari, se la notte l'hai passata insonne, oppure se non riesci ad aggiornare il tuo appuntamento quotidiano col bagno, stai sicuro che lo stimolo ti torna senza ricorrere al guttalax. Perchè la comunicazione vince sempre sulla stitichezza.

Il granaio brucia

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , , , | Posted On sabato 7 agosto 2010 at 13:06

Capitolo riformatorio. La feroce instabilità della politica italiana dell'ultimo mese ha comportato effetti collaterali inspettati, desiderati o indesiderati, ma senz'altro dissipativi. Gli animali che nella fattoria dell'amore del Pdl mal sopportavano di stare in un ambiente con un pater familias scomodo hanno provato a fare la rivoluzione. Il problema è che quello che voleva diventare il Simon Bolivar della destra italiana, il brutto anatroccolo per eccellenza, ha ceduto alle avances della nuova fattoria vicina appena costruita causando un'inasprimento delle condizioni che il pater familias imporrà al paese per continuare a governare. Con la controindicazione delle urne immediate in cui si riproporrebbe una sua vittoria. In altre parole, il fallimento della rivoluzione liberale di Berlusconi ha provocato il trionfo del populismo, mediatico e non, dal quale sembra non usciremo più. A proposito della fattoria di nuova costruzione, questa comprende in generale i senza fissa dimora, serpi che strisciano verso direzioni che cambiano quotidianamente. Il casolare di memoria primarepubblicana pare proprio essere un abbaglio. Un qualcosa che viene proposto al grande pubblico come un'assoluta novità sulla scena italiana, ma che invece è pregna di stantìo, un terreno minato e poco praticabile per entrambi gli schieramenti classici che si oppongono nel classico sistema bipolare italiano, ossia centrodx e centrosx. Una destra che si accorge di essere moderata e che cerca una casa al centro, dove viene accolta in una dimora che per sua composizione interna pare più un CPT o una roulotte senza traino. Vista e considerata l'assenza di cemento.
Ma che conseguenze per il paese? Molti pensano che il Cesare de noantri sia al capolinea. Molti pensano a come sostituirlo. E pensano ad una società , non so come definirla, Marchionnecentrica o Tremontidipendente, inebriata di capitalismo coatto e di iperliberismo.
Lo scenario che, ad esempio, la dirigenza piddina si augura prevede che si seggano ad un tavolo pentagonale i seguenti convitati: Fiat - De Benedetti - Fini - Tremonti - Pd. Una sorta di governo tecnico a responsabilità nazionale assolutamente impraticabile ed in cui, ovviamente, non viene trovato spazio per chi sta a sinistra (ma nemmeno per chi sta in Parlamento, vedi Lega e Idv). Dal canto suo la sinistra italiana non può far altro che sperare che le elezioni avvengano più verso il 2013 che verso il 2011. Poichè il tempo per farsi sentire e per convincere un'elettorato frustrato non può essere poco. E su questo sia Vendola che Chiamparino devono forzare la mano ed attivarsi sin da subito.

Si è innamorata di me perchè ero sudato

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , | Posted On martedì 29 giugno 2010 at 20:15

Lui dice: “Metà dei camion che girano per le strade son vuoti e inquinano”. Rispondo: “Lo so da 25 anni che metà dei bilici che girano son vuoti: e allora? Cosa teniamo a casa i camionisti a fare?”. Se c’è una cosa che fa diventar matto un camionista è star fermo a casa: dà i numeri, litiga con la moglie, sta sul divano tutto il giorno in canottiera. I figli vedono, non è bello.

di Maurizio Milani circa Beppe Grillo

In poche righe la poetica del più grande comico surreale italiano. Di cui vi volevo rendere partecipi. Prima che gli ultras dell'Inter vadano a recuperare la macchina da scrivere che la troupe di Licia Colò ha lasciato qualche anno fa in dono ad una tribù di Masai. Sia chiaro..

A e B al bar di Pomigliano

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , , | Posted On sabato 19 giugno 2010 at 14:21

a-Sai cos'è che cosa mi fa girare di questo accordo sugli operai Fiat di Pomigliano?
b-No.. dimmi?
a-E' un pò come un ritorno alla condizione dell'operaio ottocentesco in epoca Rivoluzione industriale. Lo si attraeva dalle campagne in città con la promessa di lavoro. Sì ma che lavoro era, ti ricordi?
b-Beh gli si prometteva vitto e alloggio, quindi condizioni base per l'esistenza. Considera che comunque nelle campagne il contadino non aveva tendenzialmente lavoro.
a-Giusto. Ma contestualizza il discorso. Siamo nel 21esimo secolo. Secolo in cui, dopo battaglie civili e sindacali pagate a caro prezzo, per l'operaio si dovrebbe essere creata una situazione tale per cui le condizioni di lavoro non siano più assimilabili a quelle di una bestia. Orari di lavoro pazzeschi, premi sulla sovrapproduzione al prezzo di condizioni disumane (12-13 ore di lavoro quotidiano in fabbrica non solo mica paragonabili alle stesse fatte da un manager!) e possibilità di migliorarle solo a patto di essere ricattato.
b-Dai dai non fare polemica.. soliti discorsi: lotta di classe, comunismo, falce e martello, mangiabambini.. Ma se non si lavora mica si mandano avanti le ditte!?!?
a- Un conto è il lavoro come dovere (ti ricordo che la condizione di schiavitù è stata abolita da tempo). Un conto è il lavoro come diritto ad essere retribuito per la prestazione di un servizio. Che deve essere sempre e comunque tutelato.
b- Ho capito ma pensa alla crisi di questi anni. Qui han tirato troppo la cinghia e ora quasi tutti finiscono in cassa-integrazione. La scelta è tra morire o sopravvivere anche se a condizioni un pò meno civili.
a- Bravo! Hai centrato il nocciolo del problema. Non è una questione di lotta di classe o dietrologia che farebbe comodo solo a chi pensa ancora alla massificazione dell'operaio come strumento per ripartire. In un lampante passaggio della storia come questo, in cui per ridurre i costi di produzione o si mette con le spalle al muro l'operaio o si investe pesantemente in automazione dei processi produttivi, è fondamentale non venire meno ai diritti del prestatore di manodopera. Quel che vorrei farti capire è che qui si sta offrendo a queste persone di non morire con un colpo sparato in testa ma di morire di un male incurabile che non si sa quanto ti farà durare ma che ti farà vivere sempre meno e sempre peggio.
b- Che esagerato! Quindi mi stai dicendo che è meglio morire subito che soffrire e resistere di più?
a- Resistere?! Ma ti pare una forma di resistenza o di lenta assuefazione? Pensaci bene. La forma del punto d'incontro, mascherato da ricatto, sarebbe questa: reintroduciamo la produzione della Fiat Panda in Italia a Pomigliano. Riduciamo l'assenteismo e le pause in generale per il lavoratore che però mi deve garantire una maggiore produttività. Una maggiore produttività di uno di cui già misurano il rendimento in base all'angolazione del bacino (cit. Veltroni), per intenderci. Risultato: si richiede uno sforzo ancor maggiore a chi già dovendo stare su una catena di montaggio è costretto ad un lavoro standardizzato e ripetitivo. Poco gratificante e già per definizione poco valorizzato. Svalorizzarlo ulteriormente mi pare davvero troppo.
b- Beh ma guarda che fino ad ora la Panda la producevano in Polonia, senza che nessuno si sia lamentato, a bassi costi e con ritmi di produttività tra i più alti d'Europa.
a- Quasi tutto vero. Tu dici che nessuno si lamenta. Ma bada che l'aumento dell'orario lavorativo sui doppo turni è stato pagato a caro prezzo dai lavoratori polacchi (il cui costo era già di per sè molto basso). Straordinari e premi di produzione pagati solo al 40% e ovviamente sindacati zitti e sodomizzati dai vertici Fiat. Succede spessissimo così quando si esternalizza la produzione, non credere.
b- Sì ma dunque cosa vorresti, fammi capire?
a- Semplice: che gli errori dirigenziali o gli sciagurati investimenti passati del governo e della Fiat non si ripercuotano su chi ha sempre garantito il proprio apporto per contratto alla produzione. Ossia il lavoratore diretto. L'accettare di mantenere la produzione in Italia non può essere barattata con la perdita di condizioni di lavoro fondamentali.
b- Eh ma Marchionne dice che i lavoratori lunedì hanno scioperato perchè giocava l'Italia. E'stato uno sciopero farlocco.
a- Farlocco semmai è il referendum a cui sono sottoposti i lavoratori di Pomigliano dalla stessa Fiat: un aut-aut che sottointende quanto ti ho appena detto. Scegliete pure come morire cari lavoratori, che tanto il vostro destino è segnato.
b- Sacconi l'hai sentito piuttosto? Dice che si è giunti ad una svolta nelle relazioni tra sindacati ed azienda. I sindacati che si rifiutano sono solo ancorati a posizioni conservatrici e senza futuro.
a- Io dico solo che se si crea un precedente da questo episodio allora è la fine definitiva per il mondo del lavoro salariale della grande industria di massa. Svalutare ulteriormente una condizione già di per sè precaria e disagiata vuol dire cedere la palla a chi, per far sopravvivere il lavoro meno qualificato, mette sul piatto della bilancia la rinuncia ad alcuni diritti fondamentali. Questo per me è intollerabile. I sindacati hanno fatto indubbiamente degli errori, ma ergersi a difesa dei lavoratori di Pomigliano poteva essere un'occasione per ritrovare l'unità. E invece..
b- Caspita mi hai convinto. La situazione è davvero drammatica. Cambiamo discorso va! Hai sentito di quelli di Radio Padania che tifano contro l'Italia? E' su tutti i giornali..

Latte alle ginocchia

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , | Posted On mercoledì 16 giugno 2010 at 21:32

Abbiamo voluto (quasi tutti) la globalizzazione dei mercati. E ovviamente il latte dei nostri produttori viene da loro venduto ai cosiddetti intermediari di mercato (i vari Nestlè, etc.) a prezzi bassissimi. 0,30 euri al massimo. Questi è da sapere che hanno mediamente un costo pieno industriale per litro di latte venduto nell'ordine dei 0,37 euri. Ora ci si chiede come questi facciano a campare. Come possano fare a sussistere un'intera generazione di allevatori e coltivatori che hanno da sempre incentrato il loro business sulla produzione e vendita di latticini. I subprime al governo ed in Europa hanno voluto le quote latte da regolamento comunitario per prelevare una percentuale fissa dagli introiti sulle quantità di latte prodotti in eccesso rispetto a quelle pattuite (le quote latte appunto), per poi ottenere che ai consumatori venisse venduto latte che è per metà nostrano e per metà miscelato con latte in polvere proveniente dall'estero. A totale insaputa della Commissione per le Politiche Agricole? Mah.. Sta di fatto che poi ovviamente ce lo troviamo nei banconi dei vari supermercati alla modica cifra di circa 1,50 euro al litro (si legga latte fresco). Di questi tempi fare delle piccole rivoluzioni dal basso per dire No a queste cose è alla nostra portata. Altro consumo.

Plagyricon

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , , , , , | Posted On sabato 12 giugno 2010 at 11:13

La mia personale opinione del Luttazzi comico si è molto consolidata del tempo. La sua fama e popolarità l'ha ottenuta per merito delle sue spiccatissime qualità di mancanza di peli sulla lingua, degli incisivi attacchi al mondo dei benpensanti e della politica (vinse tra l'altro la Zanzara d'oro nel 1989) e della genialità dei suoi tempi comici. Storici ad esempio i suoi personaggi in Mai dire Goal quali Panfilo, Maria Lippi, il prof Fontecedro e Luisella.
Personalmente l'ho apprezzato assai in Satyricon, il suo personalissimo talk-show american-style nella libertarissima raidue del grande Carlo Freccero (quelli erano bei tempi!) che risale ormai al 2002. Ricordo in particolare le interviste a Capossela e a Travaglio, molto prima che i due diventassero celebri e soprattutto Travaglio entrasse violentemente nella scena quotidiana giornalistica, televisiva e teatrale italiana. Circa la sua comicità negli ultimi anni però credo si sia troppo fossilizzata su due bastioni centrali: Berlusconi e la f**a. Senza questi due must credo che a Luttazzi mancherebbe pesantemente materiale da cui attingere per il suo lavoro.
In questi giorni i giornali italiani danno seguito al video diffuso via Youtube e Facebook in cui il comico di Santarcangelo di Romagna viene accusato di aver copiato circa 500 battute. Lui sceglie, oltre al suo sito ufficiale, il Fatto quotidiano per rispondere a tutte le critiche pervenute. Qui ribatte che è normale che un comico di ispiri ad altri colleghi, vedi Allen con Groucho Marx, ma in tale caso pare si sfiori il plagio. Almeno questo è quello che scrivono i giornali e quello che sostengono anche molti suoi fan delusi. Lui però cita, non ripete.
Io rimango piuttosto un pò costernato quando leggo che sarebbero soprattuto i giornali di destra ad averlo fatto circolare in maniera così capillare quel video. Bah. E' vero che Libero ed Il Giornale ci hanno marciato un pò sopra ma guai a sottovalutare come anche L'Unità e la Repubblica abbiano riportato i fatti in maniera molto netta, chiedendo esplicitamente delle repliche all'interessato. Mai giunte se non in questa intervista, che per il comico mi è parsa più un J'accuse generalizzato che altro. Un modo di imporsi alla Marchese del Grillo. Alla Io sò io e voi nun sete un cazzo.

Solo il 62% degli Italiani festeggia il 2 giugno

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , , , | Posted On mercoledì 2 giugno 2010 at 19:29

Berlusconi ha chiamato a in diretta a Ballarò per dire che lui ha il 62% degli italiani dalla sua parte. Ora, da che mondo e mondo i sondaggisti hanno un algoritmo di indagine che si dispone di mezzi e uomini per realizzare il proprio servizio di consulenza per partiti, piuttosto che per giornali, che è assolutamente segreto. Segreto collegiale per l'appunto. Il premier è da quando è salito a Palazzo Chigi per la seconda volta, nel 2001, che continua a dire di avere il 62% degli italiani dalla sua parte. Con il passare del tempo, tra alti e bassi negli indici di gradimento, lui ha sempre comunicato quella cifra. O ha fatto anche quando è stato per due anni all'opposizione. Il giorno dopo le politiche del 2006 disse di avere comunque il 62% degli italiani che stavano dalla sua parte. Altrimenti non avrebbe potuto nemmeno giustificare il sospetto che aveva lanciato su presunti brogli elettorali che si sarebbero verificati a sfavore del centro-destra. Sasso lanciato nel vuoto chiaramente.
Oggi che è il giorno della festa della Repubblica mi rendo conto dell'imbarazzo che avrebbe creato la presenza delle autorità in quota Lega alle manifestazioni che da protocollo prevedevano l'inno di Mameli. Perchè quindi non uscirsene con La gatta di Gino Paoli, come suggerito da Maroni? Questa hit diventerà l'inno ufficiale della nazionale padana. Sì, proprio di quella squadra la cui illuminante gestione ha portato il Trota al salto diretto tra la terza superiore ed il consiglio regionale lombardo.

Fango e fanghiglia

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , | Posted On domenica 30 maggio 2010 at 19:34

Memorie di un Giro d'Italia combattuto. Combattutissimo. Impressi nella memoria di questo sport rimarranno immagini splendide che consegnano quest'edizione nella top 3 delle più incerte e combattute degli ultimi 10-15 anni. Penso all'arrivo in mezzo al fango della tappa epica di Montalcino, alle cadute in terra olandese, alla gigantesca fuga bidone de L'Aquila che stava rischiando di mandare a disinibite signore le tattiche dei favoriti alla vittoria finale, agli screzi tra Righi ed Evans, alla vittoria del giovanissimo Belletti nella sua terra natìa e dell' idolo Pantani. Ma soprattutto grande merito a Ivan Basso. Che ha avuto i mezzi per andare più forte degli altri e l'abilità di risvegliare gli animi intorpiditi di alcuni tifosi troppo abituati a soffrire e mai a riscuotere emozioni da questo sport. Grande la sua impresa sullo Zoncolan. A me personalmente non è mai piaciuto, non mi ha mai trasmesso emozioni nemmeno quando sbaragliava gli avversari come al Giro di 4 anni fa dove irriverì Simoni. Ora che è tornato ad altissimi livelli è lecito aspettarsi da lui un grande Tour, anche se con i fratelli Schleck e con Contador sarà molto più dura. Ma nemmeno nel '98 con il piccoletto con le orecchie a sventola di Cesenatico nessuno riteneva fosse possibile l'accoppiata Giro-Tour nello stesso anno (sia chiaro che paragonare le emozioni che trasmetteva Basso a quelle trasmesse da Pantani è come mettere sullo stesso piano spinello e sigaretta: il primo dà emozioni e ti fa vivere come in un mondo parallelo, il secondo ti può aiutare a vivere meglio ma sempre in un piano terreno). Simoni invece appende la bici al chiodo. E' sempre stato un combattente, duro a mollare e spietato se in forma sulle salite più ostiche. Certo, non ha mai digerito i compagni di squadra che si ritagliavano un loro spazio alle sue spalle (vedi Cunego prima e Riccò poi). Non ha mai avuto grossi problemi di doping. O meglio, 2 volte positivo nello stesso anno alla cocaina, si giustificò nel primo caso dicendo che era colpa di una scellerata azione anestetizzante di un dentista e nel secondo caso con l'assunzione di una caramella importata dalla zia di ritorno da un viaggio in Colombia. Risultato: zero giorni di squalifica. Detto ciò il bilancio è sicuramente positivo e almeno oggi lasciateci dire che il Giro ha ridato lustro ad un movimento sportivo come quello italiano sempre più in crisi. In attesa di non essere smentiti da Lippi.

Laicamente energetico

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , , , | Posted On sabato 22 maggio 2010 at 13:05

Settimana scorsa ho firmato, tra le altre cose, per il referendum sul nucleare promosso dall'IdV. Per dire No alla scelta del governo di consegnare il nuovo paradigma energetico dell'Italia all'atomo. Le questioni che porto a surrogato della mia scelta sono semplici e non per cosiddetto "partito preso". In altre parole la mia riflessione non vuole essere un riflesso incondizionato dovuto all'appartenenza ad una certa area politica piuttosto che un'altra; la questione è infatti molto più ampia. Basti pensare che anche all'interno delle stesse fasce più ambientaliste ci sono posizioni diverse su alcune fonti rinnovabili come l'eolico ed il solare. C'è chi all'interno di essi dice che il solare andrebbe installato ma non nelle campagne, che l'eolico non andrebbe impiantato in siti dove potrebbero deturpare il paesaggio e così via.
Il modo giusto per approcciarsi alla vicenda è vedere in maniera laica, senza paraocchi, l'analisi costi benefici che ci sta alle spalle. I benefici riguarderebbero indubbiamente una diminuzione delle emissioni di gas serra e una minore dipendenza dai combustibili fossili. I costi sarebbero abbastanza noti, molto elevati. Il punto è che certe cifre non garantiscono una certa sostenibilità economica (una centrale ha un investimento iniziale che si ammortizza in quasi 40 anni, come insegnano i maestri svizzeri e le fonti di uranio sul pianeta hanno una vita utile di un secolo al massimo) e possono nascondere gravi amnesie per la sicurezza ecologica. Mi sembra molto minimo il rischio che eventualmente per l'Italia il nucleare civile si trasformi in possibilità di conversione in nucleare militare. Non ci voglio nemmeno pensare.
Ulteriore problema. Di natura strategica. Il ritorno del nucleare in Italia nasconde una forte dipendenza tecnologica dalla Francia, da cui abbiamo acquistato la tecnologia Eprz, il cosiddetto nucleare di terza generazione avanzata. Proprio noi che abbiamo avuto i maggiori cervelli per la costruzione di centrali basate sull'atomo, ora ci rimettiamo nelle mani dei partner francesi. Ulteriore smacco per i nucleofili italiani dopo il risultato del referendum del 1987.
Non dimentichiamoci inoltre che in ogni caso anche l'Italia deve aderire agli standard imposti dal protocollo di Kyoto entro il 2020. E sicuramente non vi riuscirebbe ricorrendo al nucleare (che entrerebbe a regime solo dal 2030). Forse investendo nel breve su qualche fonte più certa e pulita? Idrogeno? Eolico? Biomasse? Solare? Per non saper nè leggere nè scrivere io punterei su queste fonti che pur avendo ancora basse efficienze energetiche garantiscono zero emissioni e una certa indipendenza da fonti fossili. Controindicazione: i costi. In senso assoluto. Ma non se consideriamo il raffronto con l'atomo, i cui costi fissi di "iniziazione" sarebbero elevatissimi.
Facendo la summa di tutte queste argomentazioni ribadisco il mio "No" convinto al nucleare di terza generazione. Esatto, è un "No" relativo. Perchè se si investisse sul nucleare di quarta generazione (che si dice possa essere pronto nel giro di 25 anni) sarei fortemente
avallante. Ossia un tipo di fonte energetica che consentirebbe l'eliminazione dei sottoprodotti di reazione in favore della creazione di nuovi combustibili dalla stessa. Per cercare di rendere autosostenibile il processo e quindi di byepassare il problema dell'uranio in quanto risorsa scarsa. E per produrre in tal modo scorie radioattive in piccole quantità che diminuirebbero i tempi di vita da alcune migliaia d'anni a solo un centinaio.
Ogni tanto il cappello da persona seria va messo. Anche dal Cappellaio. Su certi discorsi si costruisce il nostro futuro.

Nubi a San Siro

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , | Posted On lunedì 17 maggio 2010 at 21:11

Berlusconi pare abbia sempre l'interim su Ministero dello Sviluppo Economico. L'interim però pare sempre più ingombrante, soprattutto ora che si è aggiudicato il suo 18esimo scudetto. Silvio si è molto arrabbiato, ultimamente si sente molto la pressione addosso ed è quasi stressato. Si ammala, flirta con l'UDC, fa il forcaiolo minacciando di fare piazza pulita con gli altri membri del suo partito che hanno fatto le veci di Scajola ultimamente. Tutte robe che da sano non si sognerebbe lontanamente di fare. Una possibile spiegazione è dovuta al fatto che sta cercando ufficialmente una nuova donna. A cui però ha già anticipato che ridurrà lo stipendio mensile di almeno il 5% sull'onda della proposta di taglio del ministro Calderoli. A proposito di scajolismi, Mourinho dice che in Italia non si sente a casa, nonostante ieri abbia vinto il suo secondo scudetto di fila in terra nostrana. Pare infatti che anche lui dimori in una casa che gli ha comprato Anemone a sua insaputa.

Futurismi

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On venerdì 14 maggio 2010 at 22:58



Lo ha ben sottolineato nel suo
Polpok il vecchio ex sovversivo di Potere Operaio Lanfranco Pace. Il manifesto che campeggia a Roma nell'ultimo periodo per ricordare l'assassinio di Aldo Moro in quel di via Caetani è di una lungimiranza storica incredibile. Due piccioni con una fava. Siamo qui per l'avvenire dice. La Dc che lavora per l'avvenire. Ditelo a Boffo se lavorava anche lui per l'avvenire..

Conto salato

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: | Posted On mercoledì 12 maggio 2010 at 22:09

Riporto integralmente un articolo dell'ottimo Olivari su Indiscreto. Che schiaffa in prima pagina la fragilità su cui si regge il sistema di solvibilità finanziaria della stragrande maggioranza dei club italiani. L'asimmetria dei contratti televisivi oligarchici e la palese tracotanza di alcuni manager della Lega.
Dopo una trentina di anni di pensiero unico gli economisti da mille master hanno capito che includere cani e porci (non a caso PIGS è l'acronimo con cui i banchieri definiscono le finanze pubbliche di Portogallo, Italia, Grecia e Spagna) nell'area Euro è stato un tragico errore. Pagato a livello micro con la quattro stagioni (forse la pizza più triste che esista, con quella sua ridondanza che vorrebbe coprire un vuoto esistenziale e l'incapacità di scegliere) che da 7mila lire è passata a 7 euro, ma anche come stiamo vedendo a livello macro. Basta invece la casalinga di Voghera per intuire che un'azienda che dipende direttamente dai propri clienti per solo il 15% dei ricavi (paganti e abbonati hanno questo peso) è destinata al fallimento o quantomeno a subire ricatti continui. La riunione di Lega di poco fa, stando al racconto di un peone preoccupato, ha fatto emergere che il grande calcio italiano non ha alcuna strategia alternativa nel caso il ricorso di Conto Tivù riesca ad arrivare fino in fondo. I 571 milioni di euro annui delle varie Sky e Mediaset per le prossime due stagioni sarebbero così bloccati, portando direttamente alla rovina la quasi totalità delle squadre (in serie B solo in 4 pagano gli stipendi regolarmente). Insomma, si spera che il Tribunale di Milano blocchi l'ex Superpippa Channel (dove per pippa si intende esattamente quello a cui state pensando) non tanto sulla base della legge, visto che in realtà il bando di concorso della Lega sembra davvero scritto goffamente su misura di Sky, Mediaset e Dahlia, quanto su quella dell'opportunità. La vera domanda che l'amico peone (peone con i soldi, però) si faceva è però la seguente: per chi sta lavorando Conto Tivù? In Lega si sono azzardate ipotesi solo in privato, magari qualcuna la leggerete domani sui giornali. Le due che risultano a noi sono le seguenti: a) l'emittente toscana non ce l'ha tanto con il bando in generale, quanto con la vendita in blocco dei diritti satellitari (quindi con Sky). E chi è il nemico mortale di Sky, nel raggiungere il target che conta?; b) Conto Tv lavora per se stessa, vorrebbe diventare il punto di riferimento pay della Coppa Italia oltre che del calcio sotto la serie A e lo fa minacciando la serie A mirando al cuore. L'esperto di televisione Galliani intanto sul tema taceva, aprendo la bocca solo per ricordare che anche Allegri fa parte della famiglia Milan. Ma allora anche Cruijff, che giocò un tempo in maglia rossonera nel Mundialito 1981. Ripreso da una tivù che all'epoca veniva presa sul serio più o meno come Conto Tv oggi...