Cine-pandora
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: cinema, internazionale, società, tv | Posted On sabato 16 gennaio 2010 at 10:39
Tu entri al cinema già in partenza prevenuto. Sai che non è il tuo genere di film. Ma non puoi comunque mancare di vederlo. Come Titanic, sarà un kolossal: trillioni di dollari spesi per realizzarlo che in mezzo mondo hanno già fruttato il secondo miglior incasso della storia del cinema. Poi entri al cinema. Posti esauriti per la versione 3d, ti accontenti del 2d che ha riempito per la cronaca meno della metà della sala. Poi il film inizia. Prime scene per contestualizzare la storia. Ed ecco i classici stereotipi. Devono metterci il ragazzo con una paralisi fisica che faccia del logico sensazionalismo, ci mettono il comandante delle azioni militari che sembra uscito ieri dal terzo Reich (ossia solito cattivone biondo stile tedesco). Aggiungici che l'Avatar del ragazzo con la paralisi, appena lo vedi in azione, già capisci che diventerà il comandante Kurtz della situazione. E poi la fine, anch'essa assai scontata. Che dire. Il tema sembrava originale all'inizio, ma la trama che segue sà in maniera sconvolgente di roba già vista. Solo gli effetti speciali salvo, perchè meritano veramente. Tutto il resto è noia.
ok, mi hai convinto mi andro' a vedere gli effetti speciali...
sempre meglio di titanic!!!
Ti dirò, a me è piaciuto, nonostante non sia un appassionato dei filmoni fantastico-avventurosi... e non dimentichiamolo, il comandante delle azioni militari viene da un altro film cult dell'anno come "L'uomo che fissa le capre". Significativo.
p.s.
A me hanno colpito i riferimenti alla nostra realtà: le guerre imperialiste di oggi, il discorso virtuale/reale (non a caso il film s'ititola Avatar), che noi blogger e/o frequentatori di social network sperimentiamo ...c'è molta più complessità di quello che sembra in questro film.
Ecco dove l'avevo già visto quel comandante. Boh però le guerre imperialiste nel mondo del cinema ci son tendenzialmente sempre state, mentre in effetti non avevo colto questo collegamento col linguaggio dei social network che è infatti molto interessante.
Per me rimane un film sopravvalutato, anche se indubbiamente io l'ho dipinto in maniera molto più drammatica di quanto in effetti sia ;)