Yes diaz can
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: cartellino rosso, giustizia, società, sport | Posted On giovedì 4 marzo 2010 at 10:37
La recente decisione presa dal giudice sportivo in seguito ai fatti calcistici di domenica scorsa merita una riflessione. L'allenatore del Chievo Di Carlo e l'attaccante del Parma Lanzafame sono stati entrambi squalificati per un turno per aver bestemmiato in campo. Ora, nessuno credo si metta a discuttere sulla blasfemia delle parole pronunciate. Ci mancherebbe altro. Ma bisogna porre un limite. Le bestemmie fino a prova contraria non sono perseguibili penalmente e erigere ad una pura questione di buoncostume e di educazione queste decisioni "esemplari" non risolve il problema. Bisogna cercare di capire i calciatori nel momento di massimo sforzo e tensione sul campo. Lasciamo stare che sono strapagati e tutte ste robe qua, ma sono pure loro esseri umani. E se scappa una volta una bestemmia non è giusto punirli con la squalifica. Allora perchè, mi chiedo, salvare l'altro giocatore del Chievo Marcolini che se ne è uscito dal campo imprecando un porco diaz? E' ovvio che quando dici una esclamazione simile dici diaz per non dire dio, ma ti rivolgi metaforicamente sempre a lui. Allora si premia la furbizia di chi riesce a "salvarsi in corner" cambiando la desinenza all'ultimo secondo. E poi mi chiedo, ma le bestemmie pronunciate in altra lingua come le riconosce un arbitro? Ha un manuale che si deve studiare con tutte le imprecazioni in francese, spagnolo, serbo, tedesco, etc.?
Dico questo perchè se non si pone un limite a queste decisioni così coatte, si finisce col prendere di mira i tifsi alla prossima bestemmia filmata da una telecamera e magari prevedere il Daspo solo per questo...
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