Podio
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: cinema, democrazia | Posted On lunedì 8 marzo 2010 at 17:28
Capita a volte che vedi un film e dici Minchia che capolavoro. Come fa la gente a non conoscerlo? E soprattutto ti chiedi come mai certi capolavori rimangano nell'olimpo anche perchè non ci si vuole aprire a culture cinematografiche completamente diverse dalle nostre, ma ricche di genialità ed originalità indiscusse. Il tema in questione è legato strettamente ai vari eccidi nazisti nella seconda guerra mondiale, trattati da tagli ed angolature delle più disparate. I film in questione sono 3. La vita è bella di Benigni, Underground di Kusturica e Train de vie di Mihaileanu. Gli ultimi due film per molti di noi (io li ho scoperti solo qualche anno fa e Train de vie visto solo il mese scorso!) sono/erano sconosciuti. Ebbene, a mio modesto parere, sono di una bellezza e genialità artistico-cinematografica pazzeschi. Tale da considerarsi film superiori di fatto al pur splendido La vita è bella. La comicità di Benigni, pur contestualizzata ella drammaticità dell'evento bellico, non regge all'impeto delle scene grottesche del gruppo folkloristico di persone che si nasconde dal bombardamento di Belgrado scegliendo di vivere in un sotterraneo nel film di Kusturica. E non regge nemmeno al metaforico viaggio di liberazione in treno di un gruppo di ebrei all'interno dei quali vengono ricreati sottogruppi di militanti comunisti, guardie naziste e semplici persone che organizzano la loro surreale fuga dal loro destino segnato nei campi di concentramento. Detto ciò tutti e tre i film sono pura poesia. Ma sarebbe un bene allargare i propri orizzonti informandosi anche sulle opere di cineasti meno noti. E la critica è rivolta in primo luogo a me che li ho scoperti tardi.
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