L'uomo nero
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: giornalismo, politica, società, sport | Posted On mercoledì 13 ottobre 2010 at 20:57

Il duro e il mare
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: cinema, internazionale | Posted On domenica 10 ottobre 2010 at 19:30

Orgoglio e pregiudizio
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: società, sport, trash | Posted On venerdì 8 ottobre 2010 at 21:49

No timer no party
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: comunicazione, politica | Posted On lunedì 4 ottobre 2010 at 20:34

Chi minchia è Tony?
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: economia, internazionale, politica | Posted On domenica 3 ottobre 2010 at 23:02

Nikita
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: giornalismo, politica, satira | Posted On sabato 2 ottobre 2010 at 12:44

Eddai non ditemi che non vi è venuto in mente. Il ricercato per l'attentato al direttore di Libero Maurizio Belpietro è proprio lui. Nichi Vendola. In versione un pò più zarra, con la pettinatura dei ggiòvani d'oggi. E senza l'orecchino. Che si toglie solo per le uscite non ufficiali, come quest'ultima. Attendiamo ora che Il Giornale o Libero stesso cavalchino questa ipotesi.
Laughin' doping
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: robadanoncrederci, satira, sport | Posted On venerdì 1 ottobre 2010 at 20:43

La storia ce lo insegna:
- Gibo Simoni: dopo un test che lo inchioda come positivo alla cocaina il ciclista tira in ballo la madre, che gli avrebbe spedito caramelle dal Perù avvolte in foglie di coca. Poco dopo ripiomba nella positività alla polverina magica e questa volta si giustifica chiamando in causa il suo dentista, reo si avergli fatto una bella anestesia con gli estratti della coca;
- Lance Armstrong: gli viene trovato del corticoide nel sangue. Lui si giustifica collegandolo all'uso di una pomata che si sarebbe spalmato sul fondoschiena;
- Marco Borriello: positivo al cortisone nel 2006. Dice che la colpa è di un rapporto non protetto con Belen Rodriguez, la quale avrebbe usato una pomata vaginale cortisonica;
- Adrian Mutu: quando è al Chelsea nel 2004 cerca di spiegare il consumo di cocaina dicendo che in questo modo avrebbe migliorato le sue prestazioni sessuali;
- Tyler Hamilton: dopo aver vinto le Olimpiadi di Atene 2004, dice che le cellule di sangue trovate nel suo corpo sono da ricondurre al fratello gemello morto prima della nascita;
- Linford Christie: lo sprinter inglese giustifica i valori di nandrolone con il consumo sfrenato di avocado, ma viene smentito dalla scienza alimentare, secondo i cui canoni dovrebbe consumarne circa una tonnellata.
E infine roba di ieri, Alberto Contador, nel cui sangue sarebbero state trovate traccie di clenbuterolo. Chi non penserebbe che la causa si possa individuare in un filetto di carne avariata? Mah. Siamo e restiamo garantisti. Soprattutto nel rispetto di chi è stato accusato ingiustamente di essere un dopato quando MAI è stato trovato positivo ad un controllo antidoping. Il livello di ematocrito è ben altra roba e non sempre le due cose sono legate..
Sei come un juke box, juke box
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: comunicazione, giornalismo, politica | Posted On domenica 26 settembre 2010 at 11:43

E' bello camminare in una valle Verde?
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: energia, politica | Posted On venerdì 24 settembre 2010 at 22:09

Profumo di euri
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: economia | Posted On mercoledì 22 settembre 2010 at 21:11
Le grandi cifre nelle liquidazioni degli amministratori delegati dei grandi gruppi industriali italiani non sono di certo una novità. Basti pensare ad esempio alla liquidazione di circa 200 miliardi delle vecchie lire con cui Cesare Romiti dopo 20 anni fu congedato dalla guida strategica della Fiat.
Ecco, questa storia di Profumo e Unicredit appunto. Quest'uomo, stando alle voci che circolano si porterà a casa circa 40 milioni di euro come benservito. Ma che ha fatto di buono Profumo come dirigente bancario?
Unicredit con lui è diventato un gigante bancario, acquisendo oltre 100 banche italiane, e assumendo una dimensione internazionale grazie all'opa lanciata sulle banche tedesche e austriache controllate da HVB, su alcune banche croate e polacche. Fin qui sembrerebbe il profeta giunto al vertice della dirigenza bancaria per sanare l'immobilismo storico delle realtà italiane e ridare respiro agli azionisti. Peccato non sia così. Ma proprio per nulla. Innanzitutto le acquisizioni delle banche in quota HVB hanno poi rivelato un mondo sommerso pieno di merdaccia da speculazione, subprime, etc. Quindi poco lungimirante se non altro.
Guardate poi qui per vedere l'andamento del titolo in borsa. Picco raggiunto nel 2008 con 7,5 euro. Oggi siamo a 1,5 euro, ossia ben 4 volte di meno. E ciò non migliora se lo si confronta col dato del 2005, dove il titolo valeva comunque 4,5 euro.
Di fatto se lo misura sui 5 anni un fallimento, con utili tra l'altro in costante decrescita da 6 miliardi a 600 milioni di euro dal 2008 al 2010.
Come a dire che i grandi banchieri alla fine vengono comunque premiati indipendentemente dai loro successi/insuccessi. Cadono, perdono, ma si arricchiscono. Sempre e comunque. Bleah..
"Ma anche" in rima
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: elezioni, politica | Posted On giovedì 16 settembre 2010 at 22:25

La sirena in Italia
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: internazionale, società, svago | Posted On lunedì 13 settembre 2010 at 21:04


Farsi del male
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: politica, storia | Posted On giovedì 9 settembre 2010 at 22:26

Lui è sempre stato il re delle frasi mai dette, dei gesti mai fatti. Lui ha sempre tessuto i fili della vita di noi tutti. Ma noi non ce ne siamo mai accorti. Oppure non abbiamo mai voluto crederlo. Ora forse lui comincia a redimersi. Ma voi diffidate comunque. Oggi se l'è cercata Ambrosoli. Magari domani se l'è cercata Pecorelli. Dopodomani se l'è cercata Aldo Moro. E alla fine magari salta fuori che dietro l'assassinio di Giulio Cesare da parte del figlio Bruto c'era dietro ancora lui..
Notizie che dai notizie che trovi
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: comunicazione, democrazia, elezioni, politica, robadanoncrederci, storia | Posted On martedì 7 settembre 2010 at 22:21

Le ali della civiltà
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: democrazia, nostraneità, razzismo | Posted On at 20:53

Il passo successivo è stato la consegna di soldi e documenti ai carabinieri di Seriate. Che hanno contattato l'ivoriano, disperato per la somma persa, invitandolo a raggiungerli in caserma per restituirgli il tutto. "Lei è un signore", ha detto un carabiniere all'italiano - come riferisce il sito bergamonews.it - e l'ivoriano ha fatto il resto contattandolo per ringraziarlo di persona. (repubblica.it)
Missing EA
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: società, sport, tecnologia | Posted On lunedì 6 settembre 2010 at 17:08

La diretta che non avRAI
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: sport, tv | Posted On domenica 5 settembre 2010 at 11:24

Sicuramente l'ha indotta ad Aldo Grasso, che è stato meno pungente e incendiario del solito nei suoi articoli.
Poi se Pirlo è bravo a trovare libero Cassano in mezzo all'aria, e Fantantonio è bravo a liberarsi delle marcature mica è colpa della troupe Rai. E' soprattutto colpa di Pirlo, che li ha fregati. Se uno sta giocando male una partita ed improvvisamente tira un calcio piazzato che te la risolve capite bene che è imprevedibile. Certo Pirlo è un campione e da lui te lo puoi aspettare. Ma provate a mettervi nei panni di Dossena al quale avevano appena comunicato l'ingaggio per la panchina della squadra campione d'Etiopia (il Saint George). Ogni minuto di reclame è buono per rispondere ai messaggi che ti arrivano sul cellulare. Quindi la Rai per me è giustificata.

Tu chiamale se vuoi Pari opportunità
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: giornalismo, nostraneità, politica | Posted On martedì 24 agosto 2010 at 18:19

La vicenda della Tulliani e dei ricatti ricevuti da Gaucci, così come il caso di Veronica Lario, della Carfagna, di Noemi e della D'Addario. Per i giornali più forcaioli e stereotipati degli ultimi anni (La Repubblica e Il Giornale), l'ideale della donna cortigiana che corrompe e rovina è diventato una tristissima costante. Ed i personaggi che li accompagnano rappresenterebbero inevitabilmente le vittime il cui unico errore sarebbe stato quello di essersi innamorati/fatti condizionare da una donna. Quella sbagliata.
E tutto ciò salvo le eccezioni di qualche giornalista libero (ad esempio Laura Eduati su Liberazione) unisce tanto l'inchiostro di destra quanto quello di sinistra. Cosicchè il gioco della mignottocrazia giustificato dell'idea di base malsana di ricacciare le donne in un angolo giocando sullo sputtanamento del privato dei politici non ha nè arte nè parte. Senza fissa dimora. Tutti lo possono rivendicare a quanto pare.
La gazzetta ladra
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: sport | Posted On lunedì 23 agosto 2010 at 08:28

Rifacendomi alla prima riga di questo pezzo però, la mia indignazione verso questo quotidiano ha trovato il suo apice sabato. Mentre seguivo gli aggiornamenti live della finale di supercoppa Inter-Roma sul sito gazzetta.it è successo che hanno gufato il goal di Pandev. Leggasi 37' e poi 41'. Più tirata di questa..
Ibra è già del Milan
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: elezioni, sport | Posted On domenica 22 agosto 2010 at 13:13

ps1: stasera Berlusconi al trofeo dedicato al padre dirà che Ibra è impossibile o quasi che arrivi a Milano per via del suo stipendio faraonico. Il 31 agosto dirà invece che si è voluto dimezzare lo stipendio per giocare nel Milan.
ps2: è un azzardo scrivere un articolo così sfacciato a 10 giorni dalla fine del calciomercato. Se non va in porto l'operazione prometto che non scriverò più di calcio su queste pagine.
Ostia Donostia!
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: viaggi | Posted On venerdì 20 agosto 2010 at 11:12

quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino
li troverai là, col tempo che fa, estate e inverno
a stracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo.
Cepu (leggasi C'è posta) per te
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: comunicazione, politica, robadanoncrederci | Posted On domenica 8 agosto 2010 at 19:39

Il granaio brucia
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: democrazia, elezioni, giornalismo, politica, società, storia | Posted On sabato 7 agosto 2010 at 13:06

Ma che conseguenze per il paese? Molti pensano che il Cesare de noantri sia al capolinea. Molti pensano a come sostituirlo. E pensano ad una società , non so come definirla, Marchionnecentrica o Tremontidipendente, inebriata di capitalismo coatto e di iperliberismo.
Lo scenario che, ad esempio, la dirigenza piddina si augura prevede che si seggano ad un tavolo pentagonale i seguenti convitati: Fiat - De Benedetti - Fini - Tremonti - Pd. Una sorta di governo tecnico a responsabilità nazionale assolutamente impraticabile ed in cui, ovviamente, non viene trovato spazio per chi sta a sinistra (ma nemmeno per chi sta in Parlamento, vedi Lega e Idv). Dal canto suo la sinistra italiana non può far altro che sperare che le elezioni avvengano più verso il 2013 che verso il 2011. Poichè il tempo per farsi sentire e per convincere un'elettorato frustrato non può essere poco. E su questo sia Vendola che Chiamparino devono forzare la mano ed attivarsi sin da subito.
Si è innamorata di me perchè ero sudato
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: satira, svago | Posted On martedì 29 giugno 2010 at 20:15
A e B al bar di Pomigliano
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: cartellino rosso, democrazia, politica, robadanoncrederci, società | Posted On sabato 19 giugno 2010 at 14:21

a-E' un pò come un ritorno alla condizione dell'operaio ottocentesco in epoca Rivoluzione industriale. Lo si attraeva dalle campagne in città con la promessa di lavoro. Sì ma che lavoro era, ti ricordi?
b-Beh gli si prometteva vitto e alloggio, quindi condizioni base per l'esistenza. Considera che comunque nelle campagne il contadino non aveva tendenzialmente lavoro.
a-Giusto. Ma contestualizza il discorso. Siamo nel 21esimo secolo. Secolo in cui, dopo battaglie civili e sindacali pagate a caro prezzo, per l'operaio si dovrebbe essere creata una situazione tale per cui le condizioni di lavoro non siano più assimilabili a quelle di una bestia. Orari di lavoro pazzeschi, premi sulla sovrapproduzione al prezzo di condizioni disumane (12-13 ore di lavoro quotidiano in fabbrica non solo mica paragonabili alle stesse fatte da un manager!) e possibilità di migliorarle solo a patto di essere ricattato.
b-Dai dai non fare polemica.. soliti discorsi: lotta di classe, comunismo, falce e martello, mangiabambini.. Ma se non si lavora mica si mandano avanti le ditte!?!?
a- Un conto è il lavoro come dovere (ti ricordo che la condizione di schiavitù è stata abolita da tempo). Un conto è il lavoro come diritto ad essere retribuito per la prestazione di un servizio. Che deve essere sempre e comunque tutelato.
b- Ho capito ma pensa alla crisi di questi anni. Qui han tirato troppo la cinghia e ora quasi tutti finiscono in cassa-integrazione. La scelta è tra morire o sopravvivere anche se a condizioni un pò meno civili.
a- Bravo! Hai centrato il nocciolo del problema. Non è una questione di lotta di classe o dietrologia che farebbe comodo solo a chi pensa ancora alla massificazione dell'operaio come strumento per ripartire. In un lampante passaggio della storia come questo, in cui per ridurre i costi di produzione o si mette con le spalle al muro l'operaio o si investe pesantemente in automazione dei processi produttivi, è fondamentale non venire meno ai diritti del prestatore di manodopera. Quel che vorrei farti capire è che qui si sta offrendo a queste persone di non morire con un colpo sparato in testa ma di morire di un male incurabile che non si sa quanto ti farà durare ma che ti farà vivere sempre meno e sempre peggio.
b- Che esagerato! Quindi mi stai dicendo che è meglio morire subito che soffrire e resistere di più?
a- Resistere?! Ma ti pare una forma di resistenza o di lenta assuefazione? Pensaci bene. La forma del punto d'incontro, mascherato da ricatto, sarebbe questa: reintroduciamo la produzione della Fiat Panda in Italia a Pomigliano. Riduciamo l'assenteismo e le pause in generale per il lavoratore che però mi deve garantire una maggiore produttività. Una maggiore produttività di uno di cui già misurano il rendimento in base all'angolazione del bacino (cit. Veltroni), per intenderci. Risultato: si richiede uno sforzo ancor maggiore a chi già dovendo stare su una catena di montaggio è costretto ad un lavoro standardizzato e ripetitivo. Poco gratificante e già per definizione poco valorizzato. Svalorizzarlo ulteriormente mi pare davvero troppo.
b- Beh ma guarda che fino ad ora la Panda la producevano in Polonia, senza che nessuno si sia lamentato, a bassi costi e con ritmi di produttività tra i più alti d'Europa.
a- Quasi tutto vero. Tu dici che nessuno si lamenta. Ma bada che l'aumento dell'orario lavorativo sui doppo turni è stato pagato a caro prezzo dai lavoratori polacchi (il cui costo era già di per sè molto basso). Straordinari e premi di produzione pagati solo al 40% e ovviamente sindacati zitti e sodomizzati dai vertici Fiat. Succede spessissimo così quando si esternalizza la produzione, non credere.
b- Sì ma dunque cosa vorresti, fammi capire?
a- Semplice: che gli errori dirigenziali o gli sciagurati investimenti passati del governo e della Fiat non si ripercuotano su chi ha sempre garantito il proprio apporto per contratto alla produzione. Ossia il lavoratore diretto. L'accettare di mantenere la produzione in Italia non può essere barattata con la perdita di condizioni di lavoro fondamentali.
b- Eh ma Marchionne dice che i lavoratori lunedì hanno scioperato perchè giocava l'Italia. E'stato uno sciopero farlocco.
a- Farlocco semmai è il referendum a cui sono sottoposti i lavoratori di Pomigliano dalla stessa Fiat: un aut-aut che sottointende quanto ti ho appena detto. Scegliete pure come morire cari lavoratori, che tanto il vostro destino è segnato.
b- Sacconi l'hai sentito piuttosto? Dice che si è giunti ad una svolta nelle relazioni tra sindacati ed azienda. I sindacati che si rifiutano sono solo ancorati a posizioni conservatrici e senza futuro.
a- Io dico solo che se si crea un precedente da questo episodio allora è la fine definitiva per il mondo del lavoro salariale della grande industria di massa. Svalutare ulteriormente una condizione già di per sè precaria e disagiata vuol dire cedere la palla a chi, per far sopravvivere il lavoro meno qualificato, mette sul piatto della bilancia la rinuncia ad alcuni diritti fondamentali. Questo per me è intollerabile. I sindacati hanno fatto indubbiamente degli errori, ma ergersi a difesa dei lavoratori di Pomigliano poteva essere un'occasione per ritrovare l'unità. E invece..
Latte alle ginocchia
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: nostraneità, robadanoncrederci | Posted On mercoledì 16 giugno 2010 at 21:32

Plagyricon
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: arte, cartellino rosso, giornalismo, nostraneità, satira, svago, trash, tv | Posted On sabato 12 giugno 2010 at 11:13

In questi giorni i giornali italiani danno seguito al video diffuso via Youtube e Facebook in cui il comico di Santarcangelo di Romagna viene accusato di aver copiato circa 500 battute. Lui sceglie, oltre al suo sito ufficiale, il Fatto quotidiano per rispondere a tutte le critiche pervenute. Qui ribatte che è normale che un comico di ispiri ad altri colleghi, vedi Allen con Groucho Marx, ma in tale caso pare si sfiori il plagio. Almeno questo è quello che scrivono i giornali e quello che sostengono anche molti suoi fan delusi. Lui però cita, non ripete.
Io rimango piuttosto un pò costernato quando leggo che sarebbero soprattuto i giornali di destra ad averlo fatto circolare in maniera così capillare quel video. Bah. E' vero che Libero ed Il Giornale ci hanno marciato un pò sopra ma guai a sottovalutare come anche L'Unità e la Repubblica abbiano riportato i fatti in maniera molto netta, chiedendo esplicitamente delle repliche all'interessato. Mai giunte se non in questa intervista, che per il comico mi è parsa più un J'accuse generalizzato che altro. Un modo di imporsi alla Marchese del Grillo. Alla Io sò io e voi nun sete un cazzo.
Solo il 62% degli Italiani festeggia il 2 giugno
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: democrazia, elezioni, politica, satira, storia, tv | Posted On mercoledì 2 giugno 2010 at 19:29

Fango e fanghiglia
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: società, sport | Posted On domenica 30 maggio 2010 at 19:34

Laicamente energetico
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: energia, internazionale, nostraneità, politica, società, tecnologia | Posted On sabato 22 maggio 2010 at 13:05

Il modo giusto per approcciarsi alla vicenda è vedere in maniera laica, senza paraocchi, l'analisi costi benefici che ci sta alle spalle. I benefici riguarderebbero indubbiamente una diminuzione delle emissioni di gas serra e una minore dipendenza dai combustibili fossili. I costi sarebbero abbastanza noti, molto elevati. Il punto è che certe cifre non garantiscono una certa sostenibilità economica (una centrale ha un investimento iniziale che si ammortizza in quasi 40 anni, come insegnano i maestri svizzeri e le fonti di uranio sul pianeta hanno una vita utile di un secolo al massimo) e possono nascondere gravi amnesie per la sicurezza ecologica. Mi sembra molto minimo il rischio che eventualmente per l'Italia il nucleare civile si trasformi in possibilità di conversione in nucleare militare. Non ci voglio nemmeno pensare.
Ulteriore problema. Di natura strategica. Il ritorno del nucleare in Italia nasconde una forte dipendenza tecnologica dalla Francia, da cui abbiamo acquistato la tecnologia Eprz, il cosiddetto nucleare di terza generazione avanzata. Proprio noi che abbiamo avuto i maggiori cervelli per la costruzione di centrali basate sull'atomo, ora ci rimettiamo nelle mani dei partner francesi. Ulteriore smacco per i nucleofili italiani dopo il risultato del referendum del 1987. Non dimentichiamoci inoltre che in ogni caso anche l'Italia deve aderire agli standard imposti dal protocollo di Kyoto entro il 2020. E sicuramente non vi riuscirebbe ricorrendo al nucleare (che entrerebbe a regime solo dal 2030). Forse investendo nel breve su qualche fonte più certa e pulita? Idrogeno? Eolico? Biomasse? Solare? Per non saper nè leggere nè scrivere io punterei su queste fonti che pur avendo ancora basse efficienze energetiche garantiscono zero emissioni e una certa indipendenza da fonti fossili. Controindicazione: i costi. In senso assoluto. Ma non se consideriamo il raffronto con l'atomo, i cui costi fissi di "iniziazione" sarebbero elevatissimi.
Facendo la summa di tutte queste argomentazioni ribadisco il mio "No" convinto al nucleare di terza generazione. Esatto, è un "No" relativo. Perchè se si investisse sul nucleare di quarta generazione (che si dice possa essere pronto nel giro di 25 anni) sarei fortemente avallante. Ossia un tipo di fonte energetica che consentirebbe l'eliminazione dei sottoprodotti di reazione in favore della creazione di nuovi combustibili dalla stessa. Per cercare di rendere autosostenibile il processo e quindi di byepassare il problema dell'uranio in quanto risorsa scarsa. E per produrre in tal modo scorie radioattive in piccole quantità che diminuirebbero i tempi di vita da alcune migliaia d'anni a solo un centinaio.
Ogni tanto il cappello da persona seria va messo. Anche dal Cappellaio. Su certi discorsi si costruisce il nostro futuro.

Futurismi
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: democrazia, elezioni, politica | Posted On venerdì 14 maggio 2010 at 22:58

Lo ha ben sottolineato nel suo Polpok il vecchio ex sovversivo di Potere Operaio Lanfranco Pace. Il manifesto che campeggia a Roma nell'ultimo periodo per ricordare l'assassinio di Aldo Moro in quel di via Caetani è di una lungimiranza storica incredibile. Due piccioni con una fava. Siamo qui per l'avvenire dice. La Dc che lavora per l'avvenire. Ditelo a Boffo se lavorava anche lui per l'avvenire..
Conto salato
Pubblicato da Cappellaio | Etichette: sport | Posted On mercoledì 12 maggio 2010 at 22:09
Dopo una trentina di anni di pensiero unico gli economisti da mille master hanno capito che includere cani e porci (non a caso PIGS è l'acronimo con cui i banchieri definiscono le finanze pubbliche di Portogallo, Italia, Grecia e Spagna) nell'area Euro è stato un tragico errore. Pagato a livello micro con la quattro stagioni (forse la pizza più triste che esista, con quella sua ridondanza che vorrebbe coprire un vuoto esistenziale e l'incapacità di scegliere) che da 7mila lire è passata a 7 euro, ma anche come stiamo vedendo a livello macro. Basta invece la casalinga di Voghera per intuire che un'azienda che dipende direttamente dai propri clienti per solo il 15% dei ricavi (paganti e abbonati hanno questo peso) è destinata al fallimento o quantomeno a subire ricatti continui. La riunione di Lega di poco fa, stando al racconto di un peone preoccupato, ha fatto emergere che il grande calcio italiano non ha alcuna strategia alternativa nel caso il ricorso di Conto Tivù riesca ad arrivare fino in fondo. I 571 milioni di euro annui delle varie Sky e Mediaset per le prossime due stagioni sarebbero così bloccati, portando direttamente alla rovina la quasi totalità delle squadre (in serie B solo in 4 pagano gli stipendi regolarmente). Insomma, si spera che il Tribunale di Milano blocchi l'ex Superpippa Channel (dove per pippa si intende esattamente quello a cui state pensando) non tanto sulla base della legge, visto che in realtà il bando di concorso della Lega sembra davvero scritto goffamente su misura di Sky, Mediaset e Dahlia, quanto su quella dell'opportunità. La vera domanda che l'amico peone (peone con i soldi, però) si faceva è però la seguente: per chi sta lavorando Conto Tivù? In Lega si sono azzardate ipotesi solo in privato, magari qualcuna la leggerete domani sui giornali. Le due che risultano a noi sono le seguenti: a) l'emittente toscana non ce l'ha tanto con il bando in generale, quanto con la vendita in blocco dei diritti satellitari (quindi con Sky). E chi è il nemico mortale di Sky, nel raggiungere il target che conta?; b) Conto Tv lavora per se stessa, vorrebbe diventare il punto di riferimento pay della Coppa Italia oltre che del calcio sotto la serie A e lo fa minacciando la serie A mirando al cuore. L'esperto di televisione Galliani intanto sul tema taceva, aprendo la bocca solo per ricordare che anche Allegri fa parte della famiglia Milan. Ma allora anche Cruijff, che giocò un tempo in maglia rossonera nel Mundialito 1981. Ripreso da una tivù che all'epoca veniva presa sul serio più o meno come Conto Tv oggi...