Ce lo meritiamo Alberto Sordi

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , | Posted On martedì 13 aprile 2010 at 20:36

Come un flashback improvviso. La scena in Ecce Bombo in cui Nanni Moretti mangia un panino al bar. Battute storiche. Il vecchio:
Gli offrono un dito e spillano tutto il braccio. Questa è la vera verità: noi italiani stavamo bene a pascolare le pecore, poi abbiamo voluto fare un Paese industriale... Paese industriale.. Eh, noi italiani siamo fatti così. Rossi, neri, alla fine tutti uguali.
Nanni Moretti:
Ma chi è che sta parlando? Rossi e neri tutti uguali?! Ma che siamo in un film di Alberto Sordi? Ma che siamo in un film di Alberto Sordi?Sì bravo... Te lo meriti Alberto Sordi!
La legge del contrappasso ha poi voluto che ad incoronare Moretti per il miglior film italiano (La stanza del figlio) di non ricordo che anno (credo 2001) con il David di Donatello fosse proprio l'italianotto per eccellenza.
Nanni Moretti l'intuizione giusta l'aveva avuta. L'immagine dell'italiano medio è quella che ci regala la cinematografia italiana. Che è nata a Roma, con Cinecittà. Ed il cui interprete più rinomato ed apprezzato era appunto Alberto Sordi. L'uomo politicamente mai schierato (solo in punto di morte sembra abbia detto di aver sempre votato Andreotti), del tutto tutto niente niente che ben confeziona il qualunquista nostrano classico.
Ma un'altra immagine dell'italiano medio è quella invece che ci regala la pubblicità. Che sposta l'asse di interesse dalla capitale verso Milano, tant'è che ritrae persone del Nord Italia impegnate nelle loro faccende che coi loro Tè, mè nè, etc. ci regalano uno stralcio di usi e costumi da non esportare. Avete mai visto una pubblicità di un giovane de Roma che mangia i Galletti a colazione? Quando un romano vede una pubblicità pensa sempre che piuttosto di veder suo figlio così ridotto, lo fa diventare laziale.
Perchè l'Italia è tutta una ciociaria del "ghe pense mi". All'estero tutti ci vedono come Alberto Sordi. Però molti italiani si distaccano da questa immagine per seguire la moda lanciata dalla pubblicità. Di bene in meglio verrebbe da dire. Io, nel dubbio, preferisco pensare che ci sia qualche italiano che si rispecchia nei valori di Alberto Sordi ne Lo scopone scientifico. E che magari le pubblicità le evita a prescindere.

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